Vita da studente-parte seconda.

Vita da studente-parte seconda.
Inviato da luca il Mar, 02/03/2010 - 00:12

un'altra costante dello studente, non importa se fuori sede o meno, è quella di dover passare molto tempo fuori casa per seguire lezioni, fare esami, mangiare a mensa, comprare libri, studiare in biblioteca e tutte quelle cose insomma che caratterizzano un vero e proprio studente modello. questa condizione di nomade vagante fa si che il suddetto giovine debba alzarsi tutte le mattine più o meno sempre alla stessa ora, facendo una serie di gesti sempre uguali quali lavarsi, fare colazione, vestirsi, uscire di casa fino ad arrivare a tutti quei gesti ripetitivi di cui sopra.
mettiamo il caso che uno studente x debba seguire ogni santo giorno fino al venerdi pomeriggio delle interminabili lezioni tenute da vecchiacci sessantottini e settantottenni, quanto tempo dunque resterà al giovine studente per la cura del suo corpo e per le sue attività ludiche? facendo una serie di calcoli veloci, il cosiddetto tempo libero si riduce davvero a poco.
ora, cosideriamo un'altra cosa. visto che lo studente in questione si alza ogni mattina alla stessa ora, fa tutti quei gesti ripetitivi e resta fuori casa fino a tarda sera per espletare la sua funzione sociale di studente, quando riuscirà ad espletare le sue funzioni fisiologiche? se trattasi di pipì, nulla quaestio. i bagni delle facoltà e gli alberi dislocati per la città offrono riparo e consolazione. e se invece trattasi di altro? se il giovine che, ricordiamo, è uscito presto, magari ha mangiato pesante la sera prima e magari ha pure bevuto un po' troppo, se, dicevamo, il giovine si ritrova al'improvviso colto da atroci spasmi intestinali nel bel mezzo di una lezione su 'la nascita degli stati moderni: evoluzione storica e critica dal paleolitico ad oggi', cosa deve fare? andare a casa? uhm, impossibile, se la farebbe addosso visto le notevoli distanze da percorrere per di più con le chiappe strette. usare i bagni delle facoltà? uhm, impossibile, potrebbe contrarre malattie strane come ad esempio la famosa 'puzza di piscio perenne'. farla dietro un albero? uhm, difficile ma non impossibile; l'unico problema in questo caso è dato dalla mancanza di carta igienica quindi assicuratevi che non si tratti di un pino altrimenti non potrete usare il fogliame come alternativa alla carta di cui sopra.
cosa deve fare dunque il giovine studente colto da cacata improvvisa?
ovviamente io non lo so ma posso dirvi cosa fare se avete seri problemi di meteorismo prima di arrivare ovviamente all'ultima scoreggia tremenda, ovvero quella che precede il disastro nelle mutande.
partiamo prima da una semplice quanto efficace classificazione della scoreggia:
1)Scoræ Vulgaris: scoreggia per ogni occasione, non particolarmente puzzolente, particolarmente adatta per le passeggiate, non bisogna mollarla con grande rabbia o enfasi perché può ingannare. Da condividere con amici e parenti più stretti;
2)Scoræ salonis phoetida (pettaccio humilis): tipica in ambienti chiusi, motivata dalla assenza di desiderio di alzarsi e uscire per sganciarla da qualche altra parte:basta assumere un aria ingenua, alzare poco la gamba e guardare gli antestanti con malcelato disgusto in modo da deviare da sé i sospetti.
3)Scoræ cum tusse dissimulatæ: scoreggia dissimulata con colpi di tosse:rientra tra le pericolose in quanto neccessita di appropriata spinta e buona coordinazione. Tipica negli uffici, bar, cinema, insomma ambienti affollati dove anche l'odore viene in fretta assimilato: un respiro a testa e la si fa fuori;
4)Scoræ humidis maculatæ: una delle peggiori. Prende il nome dalle caratteristiche macchie che lascia sulle mutande. Complica terribilmente la vita in quanto bisogna cercare con urgenza un bidè per togliere le eccedenze e lavare i miseri resti. Rimane comunque mimetizzata sulle mutande molto scure;
5)Scoræ deflagrantæ vulcanica: probabilmente la più temuta e odiata.Nel tirarla si prova una sensazione simile alla depilazione: è come se ci strapassero i peli del culo con la ceretta.Ascoltala e chiamala pure come ti pare;
6)Scoræ silenti tossicæ: si dividono in tre categorie
1. Luffa: ancora percepibile se pur vagamente dall'orecchio umano è fortemente percepita dalle narici.Detta anche scoreggia del diavolo sia per l'odore dello zolfo che per la domanda: cosa diavolo hai mangiato?
2. Loffa: completamente silente suscita una vivace ondata di sdegnate proteste.Ideale sui tram, autobus, treni, metrò molto affollati.Ne bastano due per trovare posto a sedere.
3. Caloffa: silenziosissima ed estremamente calda all'uscita, cosa che ne favorisce la rapida diffusione. Gli effetti sono terribili.Spesso neanche l'autore riesce a sopportarla. Senso di fastidio e spesso accompagnato da un liquido marrone simile a gel;
7)Scoræ amplificatæ: scoreggia di per sé non molto rumorosa; altresì molto pressata, per questo di carattere deflagrante. Si manifesta quando la sorgente è in posizione seduta. La natura del rumore dipende dal materiale che costituisce la seduta:
1. legno: rumore forte e sottile dal timbro piuttosto acuto che quasi ricorda lo strappo con foga di un panno. Produce uno sbuffo di segatura intorno;
2. lamiera: rumore metallico come di pentole sbattute. Sul cofano della macchina produce bozzi e sverniciature;
3. divano di pelle: grazie all'imbottitura e alla supeficie di pelle, il rumore si presenta particolarmente gonfio e tronfio, in certi casi addirittura assordante;
4. marmo: rumore privo di rimbombi di sorta ma, a causa della consistenza del materiale, piuttosto lacerante. Ricorda il rumore di un coltellaccio arruginito che taglia una moquette. In casi di pressione estrema ricorda più che altro, un motore da F1 al massimo dei giri. Produce una simpatica nuvoletta simile al gesso.
5. water: produce un rumore sordo e sbuffante. La ceramica del water e il rivestimento in piastrelle della stanza da bagno, favorisce l'amplificazione donando all'insieme un piacevole effetto di riverbero.
dopo questa esauriente classificazione della scoreggia è necessario dunque passare ai rimedi nel caso in cui ci si trovi in una di queste situazioni imbarazzanti e altamente pericolose oltre che destabilizzanti per chi commette l'atroce misfatto e soprattutto per chi gli sta intorno.
cari studenti, se vi trovate quindi in facoltà, magari circondati da gente che non conoscete, cercate di ricordare questi 4 semplici trucchi per fare in modo che nessuno possa dubitare della vostra nobiltà d'animo:
1)incolpate qualcun altro usando questa tecnica: si incolpa qualcun altro del misfatto, semplice, veloce e soprattutto l'ho già detto prima dei due punti cazzo. Lo si può fare platealmente, accusandolo direttamente oppure tramite sotterfugi e cospirazioni con gli altri presenti. Arricciate il naso e indicate di nascosto, oppure usate rapidi sguardi inquisitori. Per convincere gli altri partecipanti a supportare la vostra accusa è sufficiente uno sguardo molto convinto. Pur di non essere loro a essere accusati si schiereranno al vostro fianco nell'indicare un ignaro colpevole. Per rafforzare la vostra accusa potete fare leva su una frase del tipo "scusatelo, è tutto il giorno che si sente poco bene";
2)negare l'evidenza: voi non sapete nulla, non avete sentito nulla, non vi siete accorti di nulla. Utilizzabile per quasi tutte le occasioni normali;
3)le scarpe nuove cigolano: incolpate le vostre scarpe nuove del cigolio fastidioso che sta creando imbarazzo nei presenti. Per svolgere al meglio questa tecnica dovete passeggiare nervosamente e sincronizzare i vostri movimenti preristaltici al passo della scarpa destra (o sinistra). Attenzione, potreste essere scoperti se l'odore risulta partcolarmente acre. Se dovesse accadere potreste sempre sostenere di aver malauguratamente pestato un sasso morbido mentre camminavate per strada.;
4)colpo di tosse: sempre applicabile. eseguire un colpo di tosse in occasione dell'evento da celare ai presenti. Come appena sottolineato nasconde una insidia veramente rilevante. Il colpo di tosse diframmatico potrebbe avere un effetto a catena e trasformare un insignificante motivo di imbarazzo in una tragedia umanitaria, umida, solida e talvolta mortale. I piú esperti inoltre, quando sono seduti, tenendo la mano con cui si coprono la bocca leggermente aperta e mantenendo una posizione flessa del bacino possono combinare questa tecnica con un soffio che disperde efficacemente nell'ambiente l'esalazione (il che puó avere effetti piú o meno positivi, ma puó in ogni caso essere combinato con la tecnica 1).
ecco, giovani studenti, fuori sede e non, questi sono gli unici consigli che posso darvi nel caso in cui voi doveste trovarvi in una simile situazione altamente imbarazzante. vi consiglio di farne buon uso.
arrivederci al prossimo 'vita da studente'.
*grazie alla nonciclopedia per l'aiuto importante alla realizzazione di questo post.

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