STEFANO LENTINI presenta “Suite After The Furies” il primo video tratto dall’album FURY

Inviato da Lunatik il Lun, 15/10/2018 - 18:55

Ha collaborato con registi del calibro di Wong Kar-Wai
è l'unico compositore italiano insieme ad Ennio Morricone ad essere rappresentato in USA dalla prestigiosa Gorfaine/Schwartz Agency
considerato parte della corrente internazionale della cross-chamber music
ritorna in scena con FURY
un disco in collaborazione con  Geoff Foster (ingegnere del suono vincitore di 3 Grammy Awards oltre che sound engineer delle colonne sonore di Interstellar e Star Wars)
e con
Gilda Buttà (pianista delle colonne sonore de La Leggenda del pianista sull’Oceano, Gli Intoccabili)
 
STEFANO LENTINI
Presenta Suite After The Furies il primo video
Tratto dall’album FURY
 
Guarda il video
https://www.youtube.com/watch?v=YvR82IBai-Y
 
 
IL VIDEO
Pietra miliare dello sviluppo del progetto e primo singolo, Suite After The Furies viene raccontato dalla psichedelia visiva dell’artista irlandese Kevin McGloughlin, dove l’intreccio tra due mondi si snoda in fantasmi di luce 3D. Inganni ed illusioni visive sono metafora di un nuovo mondo che minaccia di distruggere ma che poi accarezza, accompagnato da un pianoforte statico e immobile che si sviluppa in toni via via piuÌ potenti e irascibilmente energici.
 
IL BRANO
Suite After the Furies                         [
Un’orchestra dalle ombreggiature velatamente orientali si coniuga a graffiate sonorità acustiche. Chitarre eleganti attendono l’arrivo di percussioni arrabbiate e incalzanti. Piano di Gilda Buttà (La leggenda del pianista sull’oceano, Gli Intoccabili).
Anna Armatys, violoncello
Stefano Lentini, chitarra acustica, basso elettrico
Gilda Buttà, Piano
Marco Rovinelli, batteria
PMCE | Ensemble Parco della Musica Contemporanea | Diretta da Tonino Battista
 
IL DISCO
FURY
(Coloora Records)
 
Fury di Stefano Lentini è un progetto alternative-classic che fonde sonorità sinfoniche con influenze derivanti dal folk e dall’elettronica. Album di matrice prevalentemente strumentale, Fury ha origine dall’esplorazione del territorio che genera la rabbia, la furia e la ricerca di un suo significato libero da censure.
Libertà che si dischiude a potenza creativa, in un percorso sonoro che attraversa l’universo delle
emozioni umane, simbolizzato dalla complessità illimitata del cosmo e i suoi imprevedibili corpi celesti.

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