PostModernissimo - Nanni Moretti incontra il pubblico di Perugia e Umbertide

Inviato da Radiophonica il Ven, 21/04/2023 - 12:19

Tornerà in Umbria lunedì 24 aprile il regista romano Nanni Moretti, con un fitto programma di incontri con il pubblico che lo vedrà fare la spola tra il PostModernissimo di Perugia e il Metropolis di Umbertide. L’occasione è l’uscita nelle sale del suo nuovo film "Il sol dell'avvenire" e Moretti ha scelto una giornata che vuole essere significativa: nel giorno primo della Liberazione, i due cinema di comunità di Perugia e Umbertide, accoglieranno a braccia aperte quello che gli stessi gestori è più di un autore ma un vero e proprio compagno di viaggio. 

Il regista incontrerà gli spettatori che sceglieranno di assistere alle proiezioni delle 17:00, 19:15 e 21:35 in programma al PostModernissimo, mentre al Metropolis è previsto un incontro per lo spettacolo delle 18:00. Quattro eccezionali incontri con il pubblico in cui verrà presentato il suo nuovo film e ci sarà spazio per approfondire alcuni retroscena de "Il sol dell'avvenire", in sala appena da ieri.

«Per noi è più di un'ospitata - spiegano i gestori dei due cinema - ma l'occasione per celebrare insieme un autore che amiamo e un esercente che ha seguito l'avventura delle nostre sale fin dall'inizio, che - diciamocelo sanno tutte un po' di Sacher» con un esplicito riferimento alla celebre sala cinematografica romana gestita proprio da Moretti.

 

IL SOL DELL’AVVENIRE

COMMEDIA DRAMMATICA, DURATA 95 MIN,

UN FILM DI NANNI MORETTI

CON MARGHERITA BUY, SILVIO ORLANDO, BARBORA BOBULOVA, MATHIEU AMALRIC, NANNI MORETTI, BENJAMIN STENDER, JERZY STUHR, ELENA LIETTI, BLU YOSHIMI, FLAVIO FURNO, BENIAMINO MARCONE, LAURA NARDI, FRANCESCO BRANDI, FRANCESCO ROSSINI, ROSARIO LISMA.

Questo surreale, incredibile, insopportabile e ammirevole Il sol dell’avvenire, è totalmente ripieno del cinema di Nanni Moretti degli Anni ’80. I suoi anni “migliori”, il decennio in cui ha realizzato più film (ben 4, contro una media di 2). Ecco Giovanni, il protagonista regista, contrariarsi per le scarpe sbagliate dell’attrice del suo film, come in Bianca, ma tutto il film è un continuo rimandare a Sogni d’oro, Palombella rossa, persino La cosa…).

 

Dentro le trame narrative di un cinema che ci aspettiamo (le canzoni in macchina, le coreografie da musical in strada, lo sguardo a tratti “folle” del protagonista) questo film sembra voler tracciare delle coordinate diverse, sembra voler lanciare dei segnali differenti. A cosa serve, altrimenti, la figura davvero surreale e “fuori di testa” di Mathieu Almatric nel film? Chi è cosa fa perché è lì e perché a un certo punto, sparisce? Dentro un contenitore inevitabilmente “impazzito”, il film di Moretti appare come imbrigliato. Imbrigliato da un passato pesante (la Guerra Fredda, Il Comunismo, la rivolta ungherese del ’56), da un presente confuso (il rapporto con la moglie che è in crisi, le nuove generazioni di registi, le nuove pratiche distributive e “concettuali” delle piattaforme streaming), e da un futuro che, quasi inevitabilmente, può essere solo un sogno.

(dalla recensione di Sentieri Selvaggi)

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