IJF18 - Le insidie digitali: come difendersi dalle manipolazioni

Inviato da Radiophonica il Sab, 14/04/2018 - 23:57

 

 

a cura di Selena Mariano

 

14 aprile 2018, Sala Perugino (Hotel Brufani) – Nel corso del Festival Internazionale del Giornalismo, Alfredo Macchi (vice caporedattore esteri Mediaset) ha illustrato in un workshop come smascherare foto o video falsi.

Cos’è una fake picture – Innanzitutto è necessaria una distinzione tra due tipi di materiale multimediale falso, ovvero tra elementi inventati o manipolati e tra elementi reali usati in un contesto diverso rispetto a quello in cui sono accaduti davvero. Gli scopi più comunidell’utilizzo di una fake picture sono: propaganda, fare disinformazione o trarre un guadagno economico dalla diffusione di questo prodotto.

Le fake pictures sono sempre più presenti perché con le nuove tecnologie ed i nuovi media, spiega Macchi, tutti possono realizzarle e diffonderle, e diventa difficile stabilire chi, dove e quando abbia scattato la foto e se sia stata manipolata.

Come smascherare una fake picture – Macchi ha poi messo a disposizione consigli su come riconoscere foto false. Prima di tutto, bisogna cercare di capire chi ha scattato la fotoe dove, quando è stata scattata e da chi è stata pubblicata all’inizio. Per quest’ultimopassaggio sono molto utili i domini e gli URL dei siti web. Importante è anche osservare idettagli ed il contesto dell’immagine (indumenti, scritte, luoghi, luce, posizione delfotografo); inoltre è utile ingrandire per cercare alterazioni digitali, che spesso vanno ad influire sui pixel e sulle ombre delle foto. Strumenti utili sono Google Image, che aiuta a trovare immagini simili a quella che si sta analizzando, e Google Maps, soprattutto utilizzando street view che consente di vedere i luoghi ed altre foto scattate in quel giorno in quel luogo o foto simili a quella che si ha a disposizione. Anche il tool gratuitowww.tineye.com consente di fare una ricerca approfondita, e il sito www.findexif.com, permette di trovare i metadata che accompagnano la foto. Infine, altro strumento importante è www.fotoforensics.com, che permette di compiere analisi dei livelli di erroredelle immagini. Un’operazione utile per cui è sufficiente qualsiasi programma per la semplice lettura dei file immagine, è aumentare i contrasti per rilevare discrepanze cromatiche in zone che dovrebbero essere uguali.

Come smascherare un fake video – Per i video falsi, continua Macchi, è più difficile, ma si può comunque compiere una ricerca sulla fonte, analizzare il contesto, verificare i dettagli (in particolare le luci e le ombre) e utilizzare software specifici, che al momento non sono disponibili per i consumers, ma solo per i professionisti.

Non è tutto vero, non è tutto falso – In conclusione, Macchi ha voluto ricordare che è importante non credere a tutto quello che si vede, ma non convincendosi che sia tutto falso, bensì utilizzando il pensiero critico. Il giornalista ha invitato a domandare, cercare, indagare, verificare e trovare fonti di qualità. Ha inoltre evidenziato la mancanza di figure professionali specializzate nello smascherare materiale multimediale falso.

Prossimi anni – Secondo la previsione di Alfredo Macchi, nei prossimi anni saranno sempre più disponibili software di facile utilizzo sia per manipolare sia per riconoscere le fake pictures. In realtà, già adesso esistono intelligenze artificiali capaci di elaborare una sintesi vocale o software di videografica per alterare i video in modo non tracciabile. Un’altra appgià molto usata è FakeApp: con questo strumento è possibile sostituire i volti all’interno diun video con volti differenti.

 

L’ospite ha poi lasciato spazio alle domande.

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