Ebola: oltre la notizia

Quanto si deve tenere in considerazione la potenziale paura che una notizia può scatenare nella pubblicità? E quanto è importante combattere il panico con un'informazione corretta piuttosto che con la censura della notizia?

Di questo si è parlato giovedì 16 aprile in un incontro dal titolo "Ebola, oltre la notizia", alla Sala del Dottorato di Perugia. La giornalista Lou Del Bello ha intervistato su questo argomento Lawal Bakare co-fondatore di Ebola Alert, un sito internet che si occupa di diffondere le informazioni corrette rispetto al pericolo Ebola. Come affrontare il problema in maniera cosciente ed obiettiva, con particolare attenzione agli strumenti giusti per fornire ai cittadini tutte le informazioni di cui hanno bisogno, con questo obiettivo è stata coinvolta nella discussione anche Sarah Bosley del Guardian e Charlie Cooper dell'Independent.

Non solo informazioni precise e corrette, dunque, ma soprattutto una più concreta educazione medica rivolta a tutte le fasce della popolazione in modo da non farsi spaventare da false notizie.

Secondo Charlie Cooper alcune redazioni giornalistiche inglesi hanno fatto una cattiva gestione delle notizie, rendendosi colpevoli di non aver verificato accuratamente le informazioni divulgate. All'incontro hanno partecipato anche la dottoressa Geraldine O'Hara di Medici Senza Frontiere e Kate Thomas di Ebola Deeply, che hanno ricordato come alcuni ospedali non siano mai riusciti a condividere le loro informazioni e le loro scoperte in modo funzionale e questo ha solo comportato un aumento di paura, spesso ingiustificata, e di panico non solo nei paesi dell'Africa più colpiti dall'epidemia, come Liberia e Sierra Leone, ma anche nelle società occidentali. Ai giovani reporter che si troveranno, anche in futuro, ad affrontare situazioni simili Sarah Boseley ha detto: “andate preparati e imparate a riconoscere chi è davvero preparato e può fornirvi informazioni utili da chi no", consigliando ai tanti giovani presenti in sala di non lasciarsi scoraggiare ma senza mai sottostimare mai le notizie.

Team RadUni