#CPIT18 - Diario di bordo (day1)

Inviato da PhonicaNews il Gio, 19/07/2018 - 23:30

 

CAMPUS PARTY ITALIA - edizione 2018

DIARIO DI BORDO

(a cura di Amida Agalliu)

 

19/07 PRIMO (SECONDO) GIORNO

 

OBIETTIVI DELLA GIORNATA:

  1. Non perdere il Flixbus

  2. Arrivare a Milano Rho Fiere perdendosi massimo una volta lungo il tragitto

  3. Riuscire a dormire sei ore durante il viaggio

  4. Portare a termine ciò che sto scrivendo

  5. Creare contenuti che diano un senso al fatto che sto mollando il lavoro tre giorni sotto Umbria Jazz per andare e tornare da Milano nel cuore della notte

 

01:45 Stazione Fontivegge, Perugia: 

Questa giornata inizia a mezzanotte, quando stacco dal lavoro al ristorante tra gli sguardi di disapprovazione dei miei colleghi, costretti ad affrontare gli ultimi giorni di Umbria Jazz con una cameriera in meno, per tornare a casa a preparare lo zaino per partire. 

Esco dalla mia stanza con uno zaino sulle spalle, uno zaino su un braccio e il sacco a pelo nell’altro braccio e percorro così le vie del centro, mentre si sentono in sottofondo i “Gratsie Parruggiaaa!!” urlati dal cantante di chissà quale dei mille concerti che si esibiscono allo stesso tempo a distanza di due metri sotto Umbria Jazz. 

Salgo sul minimetrò (per chi tra i lettori non è di Perugia e non sa cos’è il minimetrò guardate le foto in basso), ascolto una conversazione tra liceali su come dissimulare gli effetti di una canna dicendo che si è stati in piscina e finalmente raggiungo il Flixbus che mi porterà a Milano.

Quando prendo posto a sedere trovo ad accogliermi le bocche semiaperte (spalancate) dei dormienti e comincio a scrivere questo aggiornamento, realizzando che è completamente inutile perché non ho detto nulla, ma è un ottimo modo di sfogarsi e di allenare la propria abilità di sprecare parole. Meglio provare a dormire.

 

02:40 Autogrill, Non si sa dove:

Ero lì lì per addormentarmi erendere il mio obiettivo di dormire almeno sei ore durante il viaggio ancora realizzabile (dovrei arrivare alle 8:45) quando preannunciano questa fermata a mio avviso completamente inutile. Ne aprofitto per bere la tisana fredda che ho portato al posto dell’acqua nella mia costante ricerca di recuperare i sali minerali che sudo quotidianamente su ciò che indosso al lavoro.

 

06:35 Autostazione di Reggio Emilia:

Altro aggiornamento inutile scritto solamente per informare che sono riuscita a dormire durante queste ore, so che a qualcuno del pubblico questo dettaglio interessa (ciao mamma!). Ora che il mio vicino di posto è sceso sto valutando se è più comodo dormire occupando entrambi i posti o uno solo (essere più comodi sdraiati su due posti non è scontato come sembra).

I miei compagni di viaggio si stanno svegliando (eforse MI hanno svegliato, meglio che io non sappia la verità) e temo che stiano prendendo troppa vivacità. Voglio dormire.

 

08:20 credo Milano: 

Spero di arrivare presto e di poter scrivere un prossimo aggiornamento serio e utile invece di parlare del fatto che io non possa dormire per noia.

 

20:10 Milano Rho Fiera:

Rileggendo quanto scritto finora mi rendo conto di due cose: che il momento in cui sono salita sul minimetrò e questo momento in cui sto scrivendo fanno parte dello stesso giorno e che sono riuscita a scrivere continuamente quando non c’era nulla da scrivere e a non scrivere nulla quando ho raggiunto il luogo che costituisce la ragione di questo scritto, ossia Campus Party. 

 

22:10 Milano Rho Fiera:

Stavo per parlare di cosa ho fatto a Campus Party, ma ho interrotto l’aggiornamento di prima poiché morivo di fame e avevo deciso di alzarmi perquello che doveva essere un pasto veloce.

Riprendendo il filo del discorso, una volta arrivata adestinazioneho cominciato a esplorare l’area del Campus Party,divisa in treparti: la stanza dove si dorme con le proprietende,un’area experienceche mette a disposizione videogiochi e varie genialate digitali quali la realtà simulata, grazie alla quale oggi sono saltata da una trave di legno sospesa nel cielo di una metropoli e un salone dove fare conferenze, costellato da una serie di tavoli per chiunque abbia bisogno di creare contenuti.

Raggiunto il tavolo di RadUni e fatta una breve riunione operativa ho cominciato afare le prime dirette radio (link) e ad assistere ad alcune conferenze, come quella di Marco Vallarino (qui l’intervista), referente di un progetto in una scuola di Imperia che permette agli alunni di studiare in un modo molto originale: progettando videogiochi e poi giocandoli. 

Vorrei raccontare di più ma sto scrivendo l’ultima parte di questo diario di viaggio con un DJ set alle mie spalle che mi rimbomba nelle orecchie: non ho idea di chi possa aver voluto installare un DJ set in una sala conferenze/stampa, so solo che lascerò al più presto questa stanza e che sono costretta a chiudere questo aggiornamento qui. 

 

Buonanotte.

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