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La protesta del sangue delle camicie rosse, il gruppo di manifestanti anti-governativi thailandesi, si è conclusa ieri davanti alla residenza del capo del Governo, Abhisit Vejjajiva. L’obiettivo della manifestazione di ieri, che fa parte delle più ampie manifestazioni che si svolgono ormai da quasi una settimana, è la richiesta di nuove consultazioni elettorali. Il sangue raccolto e campionato è stato lanciato contro il Palazzo del Governo e la sede centrale del partito di Governo. I manifestanti sono riusciti ieri a rompere il cordone disposto dalle forze di polizia, riversando decine di litri di sangue.
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, avrebbe rilasciato un’intervista ad un programma televisivo della Fox in cui avrebbe affermato che è interesse degli Stati Uniti mantenere rapporti distesi con Israele, da lungo tempo alleato commerciale e diplomatico. I rapporti bilaterali tra i due Stati non verserebbero in una situazione di crisi irreversibile. Obama ha però anche rimarcato però che l'annuncio del Governo di Tel Aviv di voler costruire nuove abitazioni nella zona Est di Gerusalemme costituisce un grosso ostacolo ed un freno al processo di pace.
Sempre più freddi i rapporti tra Israele e gli Stati Uniti. Dopo la “giornata della rabbia”, così denominata dalla forze di Hamas, in cui si sono verificati numerosi scontri tra la popolazione palestinese ele forze armate israeliane per l'inaugurazione di una sinagoga nella Città vecchia.
A seguito della decisione di Israele di proseguire con il processo di colonizzazione di Gerusalemme Est, è stata rinviata la visita dell’inviato statunitense nel Medio Oriente, George Mitchell, che sarebbe dovuto recarsi in visita ad Israele in questi giorni. Dall’ambasciata della Casa Bianca a Tel Aviv, è arrivata la conferma che l’assenza di Mitchell sarebbe in realtà una manifestazione della contrarietà del governo americano al piano che prevede la costruzione di nuovi insediamenti coloniali nella zona Est di Gerusalemme.