Sogno di una notte di mezza estate

Inviato da Il Comodino die... il Sab, 16/02/2019 - 16:00
Categoria recensione: 
Recensione Spettacolo Teatrale

a cura di Mattia Passante

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William Shakespeare

E’ stato in scena al Teatro Morlacchi di Perugia, dal 6 al 10 febbraio, l’intramontabile Sogno di William Shakespeare, per la regia e l’adattamento di Massimiliano Bruno.
La storia è ben nota: intrecci amorosi, creature del bosco che litigano e si divertono a tessere i destini dei miseri esseri umani, alto non sono che dei burattini, i cui fili vengono mossi dalla magia.

Il live llo onirico della rappresentazio ne è stimola to da un cast clamoroso, composto da attori popolari nel mondo del cinema e della televisione, i quali sono riusciti ad innovare una storia che ha più di 400 anni. Ciascuno infatti ha dato quel tocco in più necessario: Violante Placido, nel doppio ruolo di Ippolita e Titania; Stefano Fresi, che ha divertito il pubblico con l’esuberante personaggio di Bottom, il tessitore dalle velleità attoriali e Paolo Ruffini, che scrollandosi di dosso le vesti da protagonista televisivo, ha interpretato un Puck azzeccatissimo tra il flemmatico e il dispettoso.

Questi ultimi coadiuvati da una straordinaria compagnia di comici, in grado di ridurre quel divario di celebrità e i volti poco noti, favorendo la scoperta di attori che non passano inosservato da come: Maurizio Lops, Rosario Petix, Dario Tacconelli, Zep Ragone; gli innamorati Alessandra Ferrara, Antonio Gargiulo, Tiziano Scrocca, Sara Baccarini e la fata Annalisa Aglioti.

La sfida della pièce è duplice: avere una compagnia di alto livello che possa reggere uno spettacolo senza un vero e proprio protagonista (ampiamente superata) e quella di variare la messa in scena di uno spettacolo che dal 1600 ad oggi, si è sempre fatto strada sui palcoscenici di tutta Europa.

La seconda scommessa è stata vinta grazie alle mirabili scenografie oniric he . In contrasto con un fondo unico a mo’ di tendaggio, creato con funi spessissime, si sono distinti per i loro dettagli curati: un meraviglioso carro circense abbandonato nel bosco, luogo dove gli strampalati artigiani-attori si riuniscono per ideare una sorta di musical da presentare al Duca Teseo, lontani da occhi indiscreti; il letto di Titania, dai suoi colori tenebrosi ed un cuore, immenso, luogo in cui Oberon e il fido Puck ascoltano indisturbati i grovigli amorosi.

Da citare il riadattamento testuale, a cura di Massimiliano Bruno, sul passaggio delle battute degli artigiani. Il regista ha il merito di aver creato una vera e propria lingua parodistica, che ha fatto letteralmente sobbalzare dalle sedie gli spettatori per le risate.

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