UN MOMENTO DA RICORDARE, UN ATTIMO DA IMMORTALARE

Inviato da Radiophonica il Lun, 20/04/2015 - 12:20
UN MOMENTO DA RICORDARE, UN ATTIMO DA IMMORTALARE

 

UN MOMENTO DA RICORDARE, UN ATTIMO DA IMMORTALARE:

 

(ANCHE TRA I POLITICI) È SEMPRE IL MOMENTO DI UN SELFIE

 

"Enrico - chiediamo - ci facciamo un selfie?" Come si fa a dire di no. Una foto? Non lo dite neanche per scherzo. Ormai i selfie sono l'ultima moda. E poi si pubblicano sui social, in cerca di qualche like. Facebook, Twitter, Instagram... più si condivide e meglio è. Ma i politici? Si sono fatti prendere anche loro dal trend del momento? E certo, come si fa a tirarsi indietro davanti una fotocamera. Croce e delizia nel periodo delle elezioni. 

Lo sa bene Marco Damilano, penna dell'Epresso che con il suo libro "La Repubblica dei selfie" ha voluto analizzare la moda del momento tra i politici italiani. 

 

Il re degli scatti è senza dubbio Matteo Renzi. Lui, che dietro un sorriso di uno scatto nasconde mille segreti e significati. Non sono da meno quelli di Salvini e Grillo, che con un primo piano di (dubbia) qualità ha diviso l'obiettivo con Bruno Vespa. 

 

Selfie, selfie, selfie. Senza  età. Uno scatto adatto a tutte le generazioni. "Sei vecchio dentro" scherza Mentana, "Sì, ma anche un po' bambino" replica Damilano.

Sempre con il sorriso sulle labbra, come se stessero aspettando solo il momento giusto per scattarsi un.... selfie.

Mentana ne avrà trovati di momenti giusti. Spesso con il telefono in mano durante l'incontro, siamo sicuri anche lui avrà voluto immortalare il momento. "Oggi siamo nell'era della libertà d'espressione" dicono in coro i due, un messaggio può essere trasmesso anche (e soprattutto) attraverso i  social - aggiungiamo noi. Se ieri si parlava oggi si twitta, se prima si telefonava in un programma televisivo adesso si lascia un post su Facebook. I filtri? Non esistono (più). Si entra nel mondo dei social rischiando di affogare in un mare di notizie più o meno false che si leggono ogni minuto. È lì che si vede il bravo giornalista; quello capace di fare una cernita prendendo in esame solo quelle essenziali.

 

Da Menata e Damilano c'è solo da imparare, ovvio. Due mostri sacri: anni e anni di esperienze tra notizie da verificare, interviste, servizi e chi più ne ha più ne metta. Del resto, oggi abbiamo avuto modo di assistere ad un confronto tra due top player del giornalismo, politico e non, moderati dal volto principale del Festival Arianna Ciccone, fondatrice della manifestazione. 

 

Chiusura col botto. Miccia accesa da Enrico Mentana: "Faccio una proposta: ogni giornalista che prende più di centomila euro, deve mettere a disposizione il suo dieci per cento per creare nuovi posti di lavoro ai giovani". Età media nel teatro ventisette anni, inevitabile boato tra il pubblico. Il workshop finisce così, i ragazzi sgomberano l'aula. Noi ci avviciniamo a Mentana: "Enrico, Enrico, un selfie insieme lo facciamo?". "Certo ragazzi - risponde lui - ma che ci dovete fare con tutte 'ste foto?!". Foto?! Neanche per scherzo, caro direttore. Uno scatto in più da aggiungere all'album dei ricordi. Da Cruciani a Severgnini, passando per Linus e Scanzi. Ed ora anche Mentana. Album che si riempie, album da sfogliare. Ripensando a quest'esperienza a Perugia, vissuta a colpi di selfie.

 

 

 

 

A cura di Francesco Guerrieri e Valerio Di Rollo

 

 

 

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