Teatro Morlacchi: concerto di Europa Galante

Inviato da PhonicaNews il Mar, 07/11/2023 - 11:52

Quella del 29 ottobre, prima della stagione, è una serata colma di spunti di riflessione.

Europa Galante ci ha sicuramente regalato dei momenti altissimi e ha proposto per questo evento un programma decisamente interessante e molto ricco, in grado di far breccia all’interno del vasto mondo della musica barocca per porre in luce in modo specifico la relazione strettissima che lega l’opera di Bach e quella di Vivaldi.

L’evento si è aperto con un discorso atto a ricordare i traguardi ed i meriti fino ad oggi raggiunti da Amici della Musica per cui noi tutti ci congratuliamo.

Immediatamente dopo si è lasciato spazio alla musica in grande stile, con un’esecuzione del concerto in sol minore rv152 di Vivaldi decisamente godibile e dallo stile brillante e dinamico.

Per quanto riguarda invece la sezione riguardante Bach, l’ascoltatore, ben preparato sul repertorio della serata, dunque conoscitore attento dei brani eseguiti, sarà stato probabilmente colpito, soprattutto per quanto riguarda il primo Allegro del concerto bwv 1050. Il brano, dalla indubbia difficoltà, rappresenta a mio avviso una grande sfida per gli esecutori, chiamati ad un profondo lavoro di interpretazione che miri a far trapassare la perfezione tecnica e formale nelle sue migliori possibilità espressive. 

Il suddetto lavoro sembra sia stato ben realizzato anche per quanto riguarda il concerto bwv 1051, in cui il suono delle viole rischia, a causa del timbro peculiare, di passare in secondo piano rispetto al vigore degli altri strumenti.

Menzione d’onore infine per l’esecuzione del concerto in la minore rv522 e dei bis Vivaldiani: anche il pubblico più giovane ne è rimasto colpito profondamente.

Nel complesso la serata può essere considerata senza dubbio un evento degno di nota, con la scelta interessante di mettere in luce in tal modo le similitudini tra Bach e Vivaldi, utilizzando comunque una linea interpretativa coraggiosa che poteva correre il rischio di esaltare il già grande Vivaldi perdendo Bach, cosa che comunque non si è verificata.

 

Francesco Ciura

 

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