Sei personaggi in cerca d’autore” arriva al Teatro Morlacchi: Lavia in Pirandello

“Sei personaggi in cerca d’autore” arriva al Teatro Morlacchi:

Lavia in Pirandello

Voglia di rivivere un grande classico della storia del teatro italiano? “Sei personaggi in cerca d’autore” diretto ed anche interpretato da Gabriele Lavia, in scena fino a pochi giorni fa presso il Teatro Morlacchi di Perugia, intende fare proprio questo. Un’opera, dallo stesso Lavia definita «immortale», facente parte della trilogia Teatro nel teatro di Luigi Pirandello; agli inizi non fu abbastanza fortunata da essere capita dal pubblico dell’epoca tanto che alla sua prima messa in scena nel 1921 al Teatro Valle di Roma, lo stesso urlò: “Manicomio! Manicomio!”.

Reduce dalla tragica prima italiana, Pirandello portò all’estero il dramma riscontrandone un notevole successo. Da allora, l’opera ebbe nuove edizioni fino ad arrivare a quella del 1925 che aggiungeva una prefazione nella quale ne chiariva gli intenti e le tematiche fondamentali. Lavia, si ispira principalmente all’edizione del 1921 non facendo mistero di prediligerla rispetto alle altre, ma allo stesso tempo attinge anche a quella del 1925 ed a diversi scritti dello stesso Pirandello mostrandone, in questo “gioco” stilistico, la sua spiccata capacità registica. Una spiccata capacità registica, quella di Lavia, che fa intendere immediatamente al pubblico di non trovarsi davanti ad un semplice classico da loro conosciuto, ma al contrario: un classico integrato e studiato prima; scomposto ed unito poi a suo piacimento da proporre al pubblico qualcosa di relativamente nuovo. Quei sei personaggi, abbandonati ed in cerca di un autore vorrebbero vivere davvero quel dramma che si portano dentro, consapevoli di dar esecuzione ad uno spettacolo vincente.

I costumi di Andrea Viotti, le scene di Alessandro Camera e le musiche di Gabriele Corapi sono esempio di come tutto sia curato nei minimi dettagli. Un numeroso cast dalla professionalità tale da omaggiare l’inimitabile Luigi Pirandello: a partire dalla Figliastra, interpretata da Lucia Lavia perché conforme all’idea che Pirandello voleva dare di quel personaggio, una «giovinetta»; la Madre (Rosi Bonfiglio) che sfoga il suo dolore in misteriosi canti non potendo giustamente essere capita dal Capocomico (Michele Demaria) che si trova intento a mettere in scena una commedia secondo i suoi rigidi schemi ignorando il poter andare oltre l’estetica del personaggio, il dare ampio spazio ai sentimenti; il Suggeritore (Alessandro Baldinotti) che rappresenta per l’autore la necessità che il teatro deve cambiare e lo deve fare in meglio lasciando spazio ad una nuova scena fatta di parole non suggerite all’attore ma sentite dallo stesso e poi interpretate. Il regista ed interprete guida e trascina i suoi personaggi rendendo giustizia ad un dramma che attraverso la loro interpretazione, ti fa patire e gioire con loro coinvolgendoti nel racconto, quando i sei personaggi si aggirano per la platea, ti viene addirittura da chiederti: “E’ realtà oppure finzione?”.

Questo è il risultato più grande che Pirandello all’epoca e Lavia soprattutto nei tempi moderni potesse ottenere, segno che un pubblico ancora si può lasciar coinvolgere senza rimanere impassibile innanzi a tali pilastri del teatro italiano.

Testo di Luigi Pirandello,

regia di Gabriele Lavia,

scene Alessandro Camera,

costumi Andrea Viotti,

musiche Giordano Corapi con

Gabriele Lavia e con Massimiliano Aceti, Silvia Biancalana, Alessandro Baldinotti, Daniele Biagini, Rosy Bonfiglio, Maria Laura Caselli, Michele Demaria, Giulia Gallone, Giovanna Guida, Lucia Lavia, Andrea Macaluso, Luca Mascolo, Mario Pietramala, Marta Pizzigallo, Matteo Ramundo, Malvina Ruggiano, Alessio Sardelli, Carlo Sciaccaluga, Anna Scola produzione Fondazione Teatro della Pergola