Il camaleontico Gigi Proietti

Inviato da Alessandro il Ven, 10/02/2012 - 18:07
Il camaleontico Gigi Proietti

Nato a Roma il 2 Novembre 1940, Gigi Proietti ha avuto un oscuro apprendistato di cantante e attore nella prima metà degli anni Sessanta, dopodiché nella seconda metà del decennio lavorò sulle scene con Antonio Calenda. Dopo aver interpretato il film sessantottino – per spirito e anno di uscita – L’urlo di Tinto Brass, nel 1970 venne chiamato da Garinei e Giovannini a sostituire Domenico Modugno al fianco di Renato Rascel nella commedia musicale Alleluja brava gente!. Arriva il grande successo, e da allora Proietti ha alternato l'attività cinematografica a quella televisiva e teatrale: per il grande schermo è il fidanzato di Sophia Loren nella commedia formato esportazione La mortadella (1971) di Mario Monicelli, il pittore Mario Cavaradossi nella personale rilettura de La Tosca (1973) ad opera dello specialista della Roma papalina e risorgimentale Luigi Magni, spregiudicato affarista che s’innamora perdutamente della minorenne e minorata Teresa Ann Savoy nell’erotico Le farò da padre (1974) di Alberto Lattuada. Viene anche coinvolto nell’abbacinante mondo picaresco e sottoproletario del concittadino Sergio Citti (Casotto, 1977; Due pezzi di pane, 1979): tra i due titoli riesce anche a partecipare al corale Un matrimonio (1978) di Robert Altman, al fianco dell’amico Vittorio Gassman. Sulle scene invece passa dallo strepitoso successo di A me gli occhi please! (1976) di Roberto Lerici – one man show che mescola cultura alta e bassa ripreso più volte negli anni – a La commedia di Gaetanaccio (1978), sempre di Magni; da Caro Petrolini (1983) di Ugo Gregoretti al Cirano di Rostand (1985), da lui anche diretto, fino a impersonare tutti i sette re di Roma nell’omonimo spettacolo del 1989 di Pietro Garinei. Negli anni Novanta continua a dedicarsi al teatro – il suo più grande amore – portando sulle scene l’amato Petrolini in Per amore e per diletto (1995) e dirigendo la commedia di Neil Simon Stanno suonando la nostra canzone (1998), già da lui diretta e interpretata nel 1981 accanto a Loretta Goggi, e Dramma della gelosia (1999), dall’omonimo film di Ettore Scola. La televisione però contribuisce a confermare il suo successo: come regista firma infatti la sit-com Villa Arzilla e interpreta fiction come Un figlio a metà e Italian restaurant, ma soprattutto le sei serie de Il maresciallo Rocca, che registrano un clamoroso successo di audience. Dopo essere tornato a lavorare con Monicelli nel grottesco Panni sporchi (1998), negli anni Duemila proseguono senza sosta i suoi impegni teatrali: come regista porta infatti sul palcoscenico celebri film (Full Monty, 2001; Stregata dalla luna, 2004) e testi leggeri (La presidentessa, 2005) e impegnativi (Romeo e Giulietta di Shakespeare, 2003; Liolà di Pirandello, 2006) e come performer i suoi personaggi (Io, Toto e gli altri, 2003, ripresi nel cofanetto – volume più videocassetta – Gigi Proietti Show, edito da Einaudi) e quelli dell’amato Petrolini (Ma l’amor mio non muore, 2006), mentre per il cinema lavora soprattutto con Carlo Vanzina (Febbre da cavallo, la mandrakata, 2002; Le barzellette, 2004; Un'estate al mare, 2008; Un’estate ai Caraibi, 2009; La vita è una cosa meravigliosa, 2010). Tagliato il traguardo dei settant’anni, la sua carriera in questi anni 2010 prosegue senza sosta: a voi l’intervista, divisa in tre parti: Prima parte http://www.radiophonica.com/audio/40958 Seconda parte http://www.radiophonica.com/node/40959 Terza parte http://www.radiophonica.com/audio/40975

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