IJF17 | Politica & Responsabilità: andranno mai d'accordo?

Inviato da Radiophonica il Dom, 09/04/2017 - 00:33

a cura di Lucia T.Fontana

 

Anche quest anno il Festival del Giornalismo si sta rivelando un grande teatro in cui attori e pubblico interagiscono direttamente. Come sempre sono tantissimi gli spunti di riflessione, i consigli e i punti di vista dei vari speaker che ci danno modo di riflettere sulla realtà, contorta, globalizzata, estremamente dinamica, che ci circonda. Una delle riflessioni che, con molta probabilità, è tra le più discusse è la questione dicotomica: politici-responsabilità.

 

Infatti, la responsabilità, è stata la parola chiave della conferenza tenuta presso il Teatro della Sapienza da: Mariana Aprile (Oggi), Marco Damilano (vicedirettore L'Espresso), Alessandra Sardoni (Omnibus, La7), Sergio Rizzo (Corriere della Sera) e Sofia Ventura (Università di Bologna).

 

Il punto di partenza è stato posto sui casi Diaz e Bolzenato (di cui giusto ieri, 7 Aprile, è stato emanato dalla Corte di Cassazione il patteggiamento concordato con le vittime), ma più nello specifico ci si è soffermati sulla figura di Gianni de Gennaro, allora capo della polizia, che dopo i famosi casi della Diaz non solo non si dimise dal suo incarico, ma rafforzò persino la sua posizione. Alessandra Sardoni, che ha scritto anche un libro in proposito, sottolinea il peso che la politica di allora ebbe sui casi diretti e sulle scelte prese dopo l'accaduto. I casi della Diaz li si potrebbero indicare come ''una situazione sfuggita di mano''? Su questo interrogativo interviene Rizzo, il quale non può non esprimere la sua contrarietà: “La Diaz è stata una cosa pianificata! Sono stati tolti dalla piazza coloro che dovevano gestire l'ordine pubblico e hanno inserito “i picchiatori” arrivati da Roma!”

 

In ogni caso, sia se è stata pianificata o meno, in questa vicenda nessuno s'è preso la propria responsabilità. Coloro che erano coinvolti allora continuano ad essere, ancora oggi, figure di rilievo, con incarichi non indifferenti. L'esempio personificato è stato, appunto, quello del già citato Gianni de Gennero.

 

Anche se quando parliamo di concetti come la responsabilità e la politica, la lista di personaggi che non hanno avuto alcuno scrupolo di azione è davvero lunga. Come ha detto Marco Damilano: “ormai è una moda quella del politico irresponsabile, anche se mi verrebbe da indicare come lanciatore del “brand” Scaiola..”. Infatti quest ultimo, come molti altri, sono stati indotti alle dimissioni grazie al ruolo pressante della stampa. Questo ci porta a pensare, come ha spiegato la professoressa Ventura, al concetto di casta: “ la politica, la magistratura, il mondo accademico, sono tutte caste che vivono nel proprio mondo, pur essendo collegate, sembra che vogliano solo godere dei loro privilegi, che non gli vengono affidati per meritocrazia...[...] è per questo che manca in loro la responsabilità!”.

 

Insomma, sappiamo perfettamente che la politica italiana ma non solo, visto che debolezze simili sono presenti in tutto l'Occidente, è caratterizzata da politici che vedono il loro ruolo come un prodotto: il partito, il simbolo, il credo politico non ci sono più. Adesso abbiamo una serie di candidati che passano il tempo a fare promesse (non s'è potuto non sottolineare il ruolo dei Talk) nella piena consapevolezza che non le manterranno mai.

 

La conclusione di tutto, forse con un po' di 'amaro in bocca' è stata una: la società deve essere rimessa in piedi partendo dalle piccole cose, bisogna partire dalle basi, dai concetti di fondo e tra questi quello di Responsabilità fa da presupposto basilare.

 

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