Giorgio Albertazzi in Cercando Picasso

Inviato da Radiophonica il Lun, 23/01/2012 - 12:37
Giorgio Albertazzi in Cercando Picasso

Cercando Picasso con Giorgio Albertazzi e la Martha Graham Dance Company, per la regia di Antonio Calenda, è uno degli appuntamenti più attesi della Stagione di Prosa del Teatro Morlacchi di Perugia. La figura del pittore spagnolo, la sua creatività e il suo genio sono al centro dello spettacolo in scena da mercoledì 25 a domenica 29 gennaio. «Un genio che solo la morte ha saputo dominare» così lo scrittore e politico francese André Malraux definì l’amico Pablo Picasso, cogliendone appieno in queste poche parole la personalità irregolare, il furore creativo, l’eclettismo, la natura esplosiva e rivoluzionaria. Un sipario cela la prima immagine di Cercando Picasso e – fin da prima che lo spettacolo abbia inizio – pone idealmente in comunicazione danza e pittura: si tratta infatti della riproduzione di un fondale che Picasso dipinse nel 1917 per Parade il primo balletto alla cui creazione Sergej Diaghilev lo chiamò a collaborare, assieme a Cocteau, Satie e Massine. Questa “complicità” fra arti diverse – letteratura, pittura, musica, danza, teatro, arti plastiche… – permea di sé tutto il Novecento (basti pensare al Bauhaus, alle avanguardie), ed è un elemento forte, e immediatamente annunciato, dello spettacolo che vive proprio di tale complice interazione fra arti, a partire dallo stretto dialogo fra le coreografie delle nove danzatrici della Martha Graham Dance Company, il protagonista e gli altri linguaggi espressivi della messinscena. Spesso si accostano l’innovazione che Martha Graham apportò nel mondo della danza a quella che Picasso donò all’arte del Novecento: la loro sensibilità fu per molti aspetti affine, entrambi possedevano personalità decise e di grande profondità. Ciò che le coreografie della Graham disegnano nello spazio del palcoscenico, rimanda fortemente a ciò che viene trasmesso dalle tele del geniale pittore spagnolo. La parte coreografica che si intreccia significativamente alla recitazione, è composta da alcune coreografie storiche della Martha Graham Dance Company (fra cui citiamo almeno la celeberrima Lamentation, un assolo creato e danzato negli anni Trenta dalla stessa Graham, Steps in the Street, Deep Songs) e da altre coreografie originali create – sullo stile della Graham – dall’attuale direttrice artistica della compagnia, Janet Eilber. Fra i testi, Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda) rappresenta il cuore dello spettacolo, proprio per quel suo meraviglioso respiro onirico e surreale, per quel suo essere “irregolare” privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura, eppure vitalissimo, animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio, la Torta… Se Quenaeau vide in Le désir una fantasiosa rappresentazione dei mali che l’uomo soffriva a causa della guerra e che assediavano il gruppo di intellettuali parigini che lui stesso assieme a Picasso frequentava, è anche vero che nel testo il grande pittore spagnolo mantiene viva tutta la visionarietà tipica della sua pittura, la sua inventiva inarrestabile, la sua espressività. Un tourbillon che è al contempo testimonianza poetica e delle lacerazioni della guerra, dei bombardamenti, in particolare della fame. Ma dell’universo di Picasso non viene evocata solo la dimensione di Guernica, della fame, delle grida sotto i bombardamenti: ci saranno altri nuclei tematici attorno ai quali recitazione, danza, musica tesseranno trame ricche di suggestioni. Attraverso scritti di Picasso sulle donne e sull’amore, alternate a liriche di autori coevi e a lui vicini come Apollinaire, viene ritratto il rapporto appassionato, fervido, ma anche conflittuale del pittore con l’eros e il femminile, in cui egli riconosce oggetto di desiderio ma anche musa artistica. La musica di Igor Strawinsky introduce poi alla riflessione sul Teatro e sull’Arte: qui sono naturalmente al centro dell’attenzione, i pensieri di Picasso sull’arte, la sua fantasmagoria creativa, la sua personalità incandescente e onirica trasmesse da proiezioni video, dallo stesso Albertazzi, dalla danza. Ed è la danza – in particolare la coreografia di Martha Graham Prelude To Action del 1936 – a evocare un nuovo tema caro a Picasso: l’amore per la Spagna e la tauromachia restituito da un’unica koinée di molteplici linguaggi scenici e di versi, fra cui quelli di Garcia Lorca, che richiamano il toro e il Paese della corrida, elementi fondamentali nella poetica di Picasso. «Vivremo un excursus nel suo immaginario, che avrà un vertice nella rappresentazione de Le désir» spiega Calenda. «Questa necessità di evitare causalità e concretezza, di muoverci nell’impalpabile della fantasia, dell’immaginazione di questo grande artista ci ha spinto verso una scelta espressiva inusuale: quella di intrecciare nello spettacolo all’evocazione della pittura e del mondo di Picasso, il linguaggio coreografico di Martha Graham. Sono segni potenti, dell’arte e dell’espressività del Novecento, codici inestimabili la cui pregnanza riecheggia costantemente nell’immaginario contemporaneo. Ad essi si fonde la recitazione di un maestro come Giorgio Albertazzi, un attore che sa fare della parola un esercizio stilistico alto, sa rendere ogni battuta finissima, poliformica, astratta… Poter contare in scena su un dialogo intenso fra questo e la danza della Martha Graham Dance Company significa assicurare semanticità ulteriore allo spettacolo, liberarlo dagli impacci naturalistici, librarlo in un’atmosfera di allusione astratta che ci appare in qualche modo omologa all’animo del grande pittore, all’eredità che ha lasciato, a ciò che di lui desideriamo raccontare». Va segnalato che ne Le désir le ballerine daranno corpo a tutta la surrealtà che connota il testo e ne rappresenteranno i fantasiosi personaggi, mentre alcune “voci fuori campo” ne reciteranno le battute: “voci fuori campo” offerte da un cast di primi attori di raro prestigio. Si tratta di Giorgio Albertazzi che interpreta Piedone, mentre Piera Degli Esposti è La Torta, Andrea Jonasson recita l’Angoscia Magra, Franca Nuti dà voce a l’Angoscia Grassa, Elisabetta Pozzi è la Cugina… Giorgio Albertazzi partecipa, giovedì 26 gennaio, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine presso il Caffé del Teatro, l’Azienda agraria Terre de la Custodia offrirà al pubblico una degustazione dei propri vini. La prevendita dei biglietti viene effettuata, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, presso l’Agenzia n°2 dell’Unicredit, in Via Mario Angeloni 80 e tutti i giorni feriali, dalle 17 alle 20, al botteghino del teatro Morlacchi. Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. e presso il Piccadilly Box Office di Collestrada.

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