Disoccupazione giovanile in crescita: +7.6%.

Sale il tasso di disoccupazione fra i giovani (15-24 anni) in Italia, raggiungendo quota 28.2%. Il dato è comunicato dall'Istat che registra un aumento rispetto al mese di gennaio di 0.8 punti percentuali e addirittura di 4 punti rispetto al febbraio dell'anno passato. Questi numeri devono dare adito a riflessioni serie se si prende in considerazione la media europea ferma a quota 20.6%. Va meglio se ad essere analizzato è il tasso generale di disoccupazione che ammonta a 8.5%, 1.1% in meno della media dell'area UE, ormai prossima alla soglia del 10% come emerge dai dati Eurostat.
Nel solo mese di febbraio sono stati persi 395 mila posti di lavoro; ad essere colpiti soprattutto gli uomini (294 mila) mentre sono state 101 mila le donne che sono state costrette ad abbandonare il proprio lavoro. I numeri confermano dunque che la crisi continua ancora a far sentire i propri effetti. E' necessario tornare a una ripresa degli investimenti tramite adeguate politiche espansioniste e mirate decisioni in materia fiscale che favoriscano il rilancio delle piccole e medie imprese, il cuore dell'industria italiana.
Fra i settori che dimostrano i potenziali occupazionali più alti è sicuramente da citare quello delle fonti di energia rinnovabili, relativamente nuovo per il nostro paese e in pieno sviluppo lungo tutta la penisola.
E' lecito aspettarsi nei prossimi anni un ruolo di maggiore importanza da parte delle università nell'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; il riferimento è indirizzato in modo particolare all'università italiana a cui si rimprovera ormai da decenni una certa mancanza di "concretezza" che si traduce in curriculum decisamente evanescenti, metodi di insegnamento poco moderni e scarsi collegamenti con le imprese.