Politica Internazionale

Pinera si insedia in Cile.

Inviato da Rossella Biagi il Gio, 11/03/2010 - 14:12
Pinera si insedia in Cile.

Oggi Sebastian Pinera, il miliardario di destra, subentra a Michelle Bachelet alla Presidenza del Cile. Il subentro all’ex presidente di centrosinistra, si svolgerà però senza festeggiamenti, scelta operata per rispettare le oltre cinquecento vittime del terremoto del 27 febbraio. L’ex presidente Bachelet aveva registrato elevati consensi alla sua gestione di Governo specialmente grazie ad un abile gestione economica che ha permesso di superare la crisi economica del 2009 e limitando i danni della crisi finanziaria.

Il Buddismo non crea problemi alla Cina.

Inviato da Rossella Biagi il Gio, 11/03/2010 - 14:09
Il Buddismo non crea problemi alla Cina.

Il Governo di Pechino si è espresso in modo esplicito sulle relazioni con il Tibet. Vengono negate l’entità egli scontri tra monaci buddisti e autorità di governo. La dichiarazione è stata rilasciata per bocca del Presidente del Tibet, , Padma Choling, in risposta agli appelli continui del Dalai Lama e alle sue dichiarazioni di ieri rese in occasione del cinquantunesimo anniversario della rivolta buddista in Tibet aveva confermato alla stampa che il governo cinese aveva intenzione di affossare il Buddismo. La riposta del Presidente tibetano non si è fatta attendere:"In Tibet si possono vedere monaci e monache dappertutto.

Papandreu negli USA. La crisi greca può rallentare la crescita degli Usa.

Inviato da Rossella Biagi il Mar, 09/03/2010 - 14:10
Papandreu negli USA. La crisi greca può rallentare la crescita degli Usa.

Papandreu, il primo ministro greco, si è recato negli USA per verificare l’entità della crisi greca, che potrebbe avere forti ripercussioni sulla crescita degli Stati Uniti, facendo salire il prezzo del dollaro, aumentando le turbolenze sui mercati del credito e rendendo più difficili i prestiti agli Stati. Il presidente americano Obama e il primo ministro greco George Papandreou hanno avuto un incontro strategico, anche se con margini di manovra piuttosto limitati per gli Stati Uniti.

Affluenza circa al 62% in Iraq, Al Maliki in testa secondo le prime indiscrezioni.

Inviato da Rossella Biagi il Mar, 09/03/2010 - 14:02
Affluenza circa al 62% in Iraq, Al Maliki in testa secondo le prime indiscrezioni.

In Iraq: ha votato il 62,4% sui 18 milioni di aventi diritto al voto stando ai dati riportati dalla commissione elettorale, nonostante le urne siano state insanguinate dai numerosi attentati che hanno sconvolto il paese. Particolarmente buoni i dati nelle province sunnite: nonostante le minacce di Al Qaeda, che aveva imposto il coprifuoco a Diyala e Salaheddin, sono andati a votare il 70% degli aventi diritto. La percentuale più alta di votanti, pari all’ 80 % si è registrata nella provincia curda di Duhuk.

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