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Mara Meimaridi è un'antropologa laureata anche in Biologia e Antropologia medica. Oggi è dottore alla facoltà di medicina dell'Università di Atene. Molti dei suoi lavori sono stati pubblicati su importanti riviste mediche. Questo è il suo unico romanzo.
Smirne, 1887. Katina è una giovane donna che arriva con la madre Eftalia e la nipotina Annesò a Smirne. Katina è povera e brutta, ma è molto intelligente e senza scrupoli.
La sua vita cambia quando incontra Attarte, una donna turca che tutti dicono essere una strega, che la prende sotto la sua protezione. In effetti Katina punta a salire molto in alto nella scala sociale.
Filtri erotici, intrighi e magie non fanno male se possono far raggiungere lo scopo. Così Katina riesce a sposare quattro uomini, uno migliore dell'altro, uno più bello e ricco dell'altro.
Mentre sale in alto nella classe sociale, Katina interferisce nei loro affari e ne dirige il commercio, le banche, il tabacco.
In questo modo diventa la donna più influente e affascinante di tutta Smirne. Cento anni dopo, in un baule polveroso nella casa di Egina, vengono trovati i suoi scritti, incantesimi e magie. E sua nipote inizia a leggere la storia della strana antenata...
L’incipit di «Le streghe di Smirne», di Mara Meimaridi, traduzione di Luigina Gianmatteo, è interpretato da Sandra Fuccelli, voce de «Il Libro Parlato» progetto del Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre con il quale le BiblioComPg collaborano.
«Quanto più bella è la casa in cui si abita, tanto più grandi sono gli specchi in cui guardarsi. Guardati e di’: sono la migliore, la migliore, nessuna è meglio di me. Dillo oggi, dillo domani, ci credetti.»
Le streghe di Smirne, Mara Meimaridi