Adesso On Air
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L’officina onirica della Carrozzeria Orfeo ci trasporta in quello che Gabriele di Luca (autore, protagonista e co-regista dello spettacolo che ha chiuso la XV stagione di Primavera dei Teatri) definisce l’”iperquotidiano”, una realtà concreta ma raccontata in maniera estrema, a tratti pulp, con una buona dose di umorismo, estremo a sua volta.
I grandi testi della tradizione teatrale, i “classici”, hanno la meravigliosa capacità di risultare sempre attuali, sempre validi, diacronicamente e diatopicamente carichi di significato. Questa non è certo una novità; ma nel vasto panorama di riedizioni, rielaborazioni, riallestimenti dei classici, questo spettacolo ha una sua autonomia.
La prima provocazione proviene dal titolo, che interrompe in maniera inedita una delle tante frasi fatte della nostra lingua: "Tutto è bene quel che finisce".
Un universo di terrore, delirio, sangue e morte, l’universo macabro e inquietante dei rapporti familiari sventrati dal dolore, laddove l’amore si converte nel più torbido degli odi. La potenza della tragedia classica usata come strumento per parlare di situazioni e sentimenti eterni ed universali, insiti nella natura stessa dell’uomo. Nel nome di una dinastia maledetta, quella mitica degli Atridi, si cela il presente più scottante, quello dei rituali di distruzione reciproca che vedono nella complessità dei legami familiari il luogo della più forte realizzazione.
Come parlare oggi di trascendenza? Di spiritualità, di oltre? Un discorso che spesso è relegato ad ambiti specifici, troppo intimo per essere associato a contesti diversi da quelli che lo riguardano strettamente. Ma l’uomo è inevitabilmente portato ad interrogarsi sulla trascendenza, perché ha bisogno, in ogni momento e ambito della sua vita, di aver fede in qualcosa.
Dal fondo di una luce fumosa e calda, pulviscolo di atmosfere, emergono due sagome perfettamente disegnate dal controluce, eppure rarefatte, confuse come un risveglio.
Un titolo latino per una storia calabrese negli accenti, italiana nelle atmosfere. Debutta in seconda serata (secondo appuntamento della prima giornata di Primavera dei Teatri) lo spettacolo della compagnia Scenari Visibili per la regia di Saverio Tavano e Dario Natale.Nell’intimità della sala 14 del protoconvento francescano di Castrovillari si dispiega lo scenario salmastro di un rapporto padre-figlio; il mare è temibile spettatore di un’attesa, carico di speranze e portatore di nostalgia.