Recensione dell'album d'esordio "Morning Light" dei Never Trust

A cura di Fabio Colosimo

Credere davvero nella musica che fai non è semplice. Non avviene spesso. Riuscire, poi, a renderla una realtà è ancora più difficile. Ed anche questo non è all'ordine del giorno nello strano cosmo musicale. I Never Trust hanno centrato questi due non facili obiettivi con il loro album di debutto Morning Light, uscito il 10 settembre del 2013.

La band milanese nasce da un progetto artistico lontano nel tempo che li ha portati fino all'esperienza americana di registrazione in Ohio, a Cleveland, del loro lavoro di debutto.

Undici pezzi che mostrano in chiaro le capacità tecniche, interpretative e la versatilità del gruppo nella scelta di ogni atmosfera sonora. Abilità strumentale ed autenticità sono il marchio-manifesto costruitosi progressivamente con un lungo bagaglio live accumulato negli anni. L'album è un concentrato di energia musicale, sapienza nelle scelte, determinazione e giusto dosaggio del background personale di ogni componente della band

Morning Light propone brani di segno sincero, grintoso, passionale, tenace, come in Fade Away, Worthless, fino a spedire le orme dei Never Trust in momenti di rock accelerato e trascinante come Honey e la energizzante Lucky Star.

Il disco fluisce con coerenza stilistica, forte di una felice sessione ritmica, con un basso (Flavio Oggionni)  e batteria (Gianni Borgonovo) che si mescolano con dinamismo ed in buona simbiosi, di una chitarra che sa graffiare, correre, rallentare al momento giusto e di una voce, Elisa Galli, che alterna timbriche diverse in piena armonia col volto a più dimensioni del quartetto lombardo.

La sfera acustica di Against The Tide, in contrapposizione alla versione rock, mostra sfaccettature nuove ed interessanti, una prova della possibilità di alternare con declinazioni inedite l'esplosività dell'elettrico all'intimismo del mondo acustico come racconta, nell'intervista che ho realizzato col gruppo, Massimo Buggio (chitarra):

"La nostra frontgirl dice sempre che l’acustico sia la rivincita del cantante, perché mette a nudo le doti e la sensibilità di ogni voce, ma non solo. Anche le mie chitarre sono in una dimensione totalmente diversa da quello che è il mondo dell’elettrica. Bye bye a distorsioni e tutto ciò che ci sta attorno. L’ottica è stravolta e ti permette di riscoprire tante cose nuove sullo strumento".

E' la voce intensa ed immediata di Elisa Galli (voce) a svelare l'attenzione dei Never Trust ai testi del loro album d'esordio:

"Partiamo dal fatto che i testi sono fondamentali, siamo comunicatori e quindi veicoliamo ciò che pensiamo con la musica, con le emozioni e con le parole. I nostri brani raccontano la ribellione, la determinazione, la lotta viscerale per i propri sogni, ma anche l’amore, l’amicizia, la delusione. Non siamo una di quelle band che, essendo rock, non può parlare d’amore o che, perché no, fa parte della nostra esperienza e quindi lo raccontiamo. Il rapporto tra testi e musica è ovviamente simbiotico, gli uni si nutrono dell’altra e viceversa".

In questa cornice, la lunga esperienza live del gruppo ha trovato la giusta quadratura anche nella realizzazione in studio, offrendo brani di buon equilibrio tecnico e di qualità espressiva.

Morning Light è senz'altro un esordio riuscito, un album che non delude ed incuriosisce sui prossimi sviluppi musicali della band. In attesa del nuovo progetto discografico. Negli States? Assai probabile.

Chi sono?

Elisa Galli (voce)

Massimo Buggio (chitarra)

Gianni Borgonovo (batteria)

Flavio Oggionni (basso)

Contatti:

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