Deep Purple - In Concert

Inviato da Radiophonica il Sab, 14/11/2009 - 01:12
Categoria recensione: 
Recensione Disco
Disco
Titolo disco: 
Inoncert C
Nome Artista: 
Deep Purple
Genere disco recensito: 
Rock
Deep Purple - In Concert

Il numero di greatest hits ed album live in circolazione riguardanti i Deep Purple è davvero notevole e senza dubbio esagerato. Personalmente detesto l’inflazione di questo tipo di produzioni tese solo a spillare soldi ai fans più incalliti e che in genere non apportano nulla di significativo nell’evoluzione della storia della musica. Se desiderate approfondire il genere proposto da un’artista il mio consiglio e quello di avvicinarsi solamente alla discografia ufficiale compresi, naturalmente, i lavori dal vivo. Nel caso della band inglese che ha letteralmente gettato le fondamenta dell’hard rock faccio una doverosa eccezione ed includo nel novero delle loro realizzazioni più significative anche In Concert pubblicato nel 1980. Il disco è doppio -la versione in vinile ha due brani in meno rispetto a quella in CD- ed è relativo alla line up convenzionalmente chiamata Mark II (costituitasi per la prima volta nel 1969 ed in attivo fino al 1973) ritenuta da molti la migliore in assoluta mai avuta dai Deep Purple. L’album contiene le esibizioni di due concerti registrati dalla BBC per la serie live chiamata, per l’appunto, In Concert rispettivamente il 19 febbraio 1970 –la band fu chiamata all’ultimo momento in sostituzione di Joe Cocker and the Grease Band- (disco1) ed il 9 marzo 1972 (disco 2). Le composizioni presenti in questa corposa release sono di eccezionale livello e completano in un certo qual modo la magnificenza dello storico Made In Japan del 1972 forse il miglior live rock di tutti i tempi. Vi sono incluse, infatti, tracks di grande spessore e praticamente tutte le classiche pietre miliari di questa storica formazione tra le quali spicca naturalmente l’immortale Smoke On The Water qui, peraltro, eseguita per la prima volta in assoluto dal vivo. La band è in forma smagliante e nell’arco della durata dei due concerti sono numerosi gli assoli di chitarra di Blackmore e le spettacolari lunghe fughe delle tastiere di Lord. Eccezionale la prova vocale di Gillan che raggiunge il suo apice nella spettacolare e commovente Child In Time. La sezione ritmica formata da Glover/Paice è efficientissima e quest’ultimo si conferma come uno dei batteristi migliori dell’epoca. I brani, come tradizione dei full lenght live degli anni ’70, sono dilatati spesso a dismisura proprio per consentire ai singoli artisti di esibirsi sugli strumenti per mettere in mostra la loro superba tecnica. Citiamo, a titolo esemplificativo, le versioni lunghissime della psichedelica Space Truckin’ e delle emozionanti Wring That Neck e Mandrake Root due perle appartenenti al primo periodo dei Deep Purple. Maybe I'm a Leo e Never Before, entrambe provenienti dal famosissimo Machine Head, probabilmente furono eseguite dal vivo solamente in questa occasione. Meritano di essere menzionate anche le tracks d’apertura dei due shows (Speed King e Highway Star): un’accoppiata pazzesca che rappresenta la “summa theologica” dell’hard rock! All’accattivante rock’n’roll di Lucille spetta il compito di chiudere questo bellissimo lavoro. Da considerare che il sound si presenta più compatto e meno frenetico rispetto al citato Made In Japan: non si tratta di lesa maestà ma è solo un oggettivo dato di fatto. Ragazzi non perdete altro tempo! Andate a comprarvi questo capolavoro del rock!

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