Adotta un Classico S.01 Ep.18 - Pioggia nera di Georges Simenon

Inviato da Adotta un Classico il Lun, 10/05/2021 - 07:00
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Georges Simenon (1903-1989) è conosciuto come padre di Maigret per merito del quale ha un successo planetario con i suoi 75 Maigret. Fu uno scrittore molto prolifico che scrisse circa 450 romanzi e 500 racconti al ritmo di 80 cartelle al giorno: le sue opere hanno venduto più di 700 milioni di copie. Ebbe una vita segnata dall’amore smisurato per il padre, dal rapporto complicato con la madre, e dalla sofferenza atroce per il suicidio dell’amatissima figlia, nel 1978. Fu descritto come un uomo geloso, molto scontroso e sessualmente insaziabile, ma fu anche un abile amministratore dei suoi guadagni. Simenon usava uno stile semplice, con pochi aggettivi, con un lessico ridotto al migliaio di termini. Usava una scrittura semplice e diretta senza effetti stilistici, con parole comprensibili e fu definito: «un Balzac privo di lungaggini».

 

Aveva un talento naturale nel descrivere con tocchi minimali il mondo ed i rituali della gente comune. Amava girare per i caffè o le fiere di campagna incuriosito dall’umanità delle semplici abitudini. Stava immobile e guardava silenzioso, con la sua pipa in bocca senza far nulla mentre si imbeveva, come diceva lui. Non era consapevole di ciò che faceva mentre scriveva, perché lavorava in trance e vomitava ogni giorno per la fatica di sostenere quella strana forma di scrittura. Scrisse romanzi in cui racconta di gente comune definiti “romanzi psicologici” o “del destino” ossia “romanzi duri” per distinguerli dal “sentimentale e ignobile” Maigret. Andrè Gide lo stupì con le lodi: «Sono stravolto. Sono romanzi perfetti. E voi passate per uno scrittore popolare!».

 

 

Il romanzo «Pioggia nera» scritto nell'ottobre 1939 è ambientato all’inizio del Novecento. È basato sui ricordi di Jérôme Lecoeur ormai divenuto adulto, che ricorda la “pioggia nera” che cadeva sulla cittadina della Normandia in cui viveva. Jérôme ricorda l’odiosa zia Valérie che avrebbe sconvolto la sua famiglia. Le due stanze sopra il negozio di tessuti dei suoi genitori erano già troppo piccole per la sua famiglia, ma furono adattate per ospitare la zia venuta a stare da loro. Zia Valérie era una vecchia grassa, invidiosa e velenosa che Jérôme disprezzava per la cattiveria, e per i commenti cattivi. La vecchia zia vuole riavere la sua casa di cui si è già sbarazzata.

 

Ora si è pentita di averla donata ad una figlioccia, e dice che vorrebbe che la casa andasse ai suoi nipoti, i genitori di Jérôme. Con quella promessa li ha abbindolati, e si è piazzata in casa loro. Jérôme non la sopporta e passa il tempo a giocare oppure a guardare dalla finestra il piccolo Albert che abita di fronte a casa loro con la nonna. Il padre di Albert è un anarchico ricercato dalla polizia per un attentato. Lui intuisce l'angoscia di Albert e della nonna. Jérôme ha intuito dove si nasconde il ricercato, ma anche la terribile zia potrebbe capire e denunciarlo per avere la taglia promessa dalla polizia. Così entrambi iniziano a controllarsi a vicenda, perché Jérôme vuole proteggere il segreto a tutti i costi.

 

 

 

L’incipit de «Pioggia nera» di Georges Simenon, traduzione di Carmen Tomeo, Adelphi è interpretato da Stefano Galiotto, lettore Associazione Note di Teatro di Gualdo Tadino, Perugia.

 

«La pioggia nera, comunque, rimane per me qualcosa di speciale, di intimamente legato alla nostra cittadina normanna,

alla piazza del mercato dove abitavamo, a un certo periodo dell’anno, persino a certe ore della giornata.»

 

Pioggia nera, Georges Simenon

 

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