Ve lo do io il Festival.

Inviato da fucsia il Mar, 27/04/2010 - 16:19

Bene, il festival è finito. E' ora di tirare le somme. Avviso il gentile pubblico che il mio discorso ruoterà intorno al concetto: Il Festival è un'ottima manifestazione, ma il troppo stroppia.
Troppi eventi e troppe mancanze. Ad iniziare dagli ospiti. Oltre a nomi poco significativi e a quelli impelagati nelle ceneri del vulcano, Gianni Riotta, Maurizio Belpietro, Vittorio Vidotto hanno dato forfait. Rendendo le rispettive conferenze approssimative e poco interessanti. Ma, passino le assenze, la cui colpa non è di nessuno probabilmente. Parliamo del sito. I comunicati, i video, la web Tv e tutte queste belle cose. Lente. Lentissime. Un comunicato scritto due giorni dopo che senso ha? A chi serve? E capisco il caos, ma noi abbiamo fatto altrettanto e meglio in quindici, dunque il problema è che c'è troppa roba e troppe persone da gestire. E, infatti, parliamo dei volontari. Troppi anche loro quest'anno e divisi male. Otto fotografi, dieci alla logistica e una miriade all'ufficio stampa. Talmente tanti da dover lottare per ottenere un evento piuttosto che un altro. Creando, poi, un sovraffollamento nel press office e conseguente intasamento della connessione per facebook, dato che avendo un solo evento al giorno da seguire, per il resto della giornata il cazzeggio regnava sovrano a discapito di chi lavorava davvero. Essendo 250 volontari ingestibili, a quel punto, mi sono chiesta il perchè di tutta questa gente. Una mezza risposta me la sono data quando per la conferenza al Pavone di Luca De Biase, la rappresentanza dello staff ha iniziato a gridare (e non esagero): I volontari tutti al Pavone, subito!
Io, ingenua, lascio stare il mio comunicato e corro a teatro. Lì, mi aspetta la notiziona del festival. Eravamo stati chiamati con urgenza per fare il pubblico. No, dico, scherziamo? Vuoi anche che inizi a cucire i palloni della Nike? Mi sono sentita umiliata e presa in giro. Il festival dei "volontari" hanno detto. "Grazie, senza di voi non sarebbe stato lo stesso", hanno ribadito. Beh, no. Cioè, si è vero. Senza i volontari non sarebbe stato possibile. Ma, farci fare il pubblico significa che si stanno prendendo gioco di noi, per far bella figura loro. E questo mi sembra un po' ipocrita.
Un'altra parentesi bisognerebbe farsi sui grandi eventi serali che hanno visto protagonisti Travaglio, Saviano, Al Gore e Scalfari. La sera del "Fatto Quotidiano", la fila al Morlacchi, luogo già discutibile dato che nonostante abbia più posti, fare una coda in quel punto è qualcosa di mostruoso, era anarchica. Si è sviluppata al contrario e nessuno si è preoccupato di mettere un paio di transenne o magari, di aprire il teatro alle sei piuttosto che alle otto, facendo cosi entrare gruppetti minimi di persone. Il risultato è stato un agghiacciante ammassarsi di persone che, aperte le porte, si è riversata come peggio poteva in teatro. Animali, direi. E per fortuna che parliamo di gente acculturata. Non oso immaginare gli altri. Ho sinceramente pensato di giocarmi un paio di costole.
Il giorno dopo per Al Gore e Saviano la brillante idea delle transenne è arrivata anche all'organizzazione, anche perchè quel poverino della logistica, il giorno prima, rischiava di lasciarci le penne. Ma, sulla trasparenza di questo evento avevo i miei dubbi fin dal primo giorno, dato che, non si sa per quale motivo, mentre per gli altri erano previste due persone a coprirli, per questo un posto era già stato misteriosamente prenotato.
Insomma, ci sono anche volontari di serie A e di serie B? Non so, ma qualche dubbio mi è rimasto. I sotterfugi non mi sono ancora del tutto chiari. E l'ipocrisia non eravamo i primi a volerla fuori da qualsiasi cosa?

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