Tra social network e realtà, quando la partecipazione si fa su Facebook

Inviato da Lucina il Lun, 20/04/2015 - 12:56
Tra social network e realtà, quando la partecipazione si fa su Facebook

 

Gruppi che nascono su Facebook e poi si ritrovano a cambiare la realta' della citta'. E' il caso anche di "Perugia: ieri, oggi, domani...", comunita' social nata ormai due anni fa dall'attivismo di Luca Cimaroli, geologo e moderatore di una pagina Facebook che oggi conta oltre 8 mila like. Di questo si è discusso mercoledì 15 aprile alla sala del Dottorato di Perugia, in un panel dedicato ai social network e alla democrazia partecipata.

Una bacheca in cui condividere idee, riflessioni, foto, pensieri ma anche denunce e proposte per rendere ogni città un posto migliore. Non solo Perugia, ma anche Roma, Milano, Bologna e realtà persino più piccole. Nelle piazze virtuali, oggi, un semplice dibattito si trasforma in un momento di partecipazione attiva.

Un gruppo su Facebook è oggi capace di fare grandi cose: dal battersi per il restauro di una Chiesa sino a determinare l’esito di elezioni politiche locali. E’ quello che è successo a Perugia, ha affermato Diego Mencaroni, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Perugia, dove la pagina Facebook “Perugia: ieri, oggi, domani…” ha catalizzato attorno a sé tutta l’opposizione a una politica ormai troppo scollata dalla realtà e facendo registrare un vero e proprio ribaltone in seno all’amministrazione comunale che ha visto, dopo 70 anni di governo di centrosinistra, passare la giunta nelle mani del centro destra. “Ovviamente un Facebook manca dell'affidabilita' che solo il mestiere del giornalista puo' garantire, ma è comunque un ottimo mezzo di comunicazione e di informazione".

All’incontro è stato invitato anche l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Perugia Michele Fioroni. “In questi ultimi mesi - ha detto l’assessore – gruppi come questo hanno successo gruppi proprio perché colmano quel gap sempre più ampio tra amministrazioni e cittadini, tra il livello a cui vengono prese le decisioni e quello in cui in cui c’è chi queste decisioni le subisce. "La politica ignora i topics della gente comune, sui social invece l'effetto di ogni post, tweet o dichiarazione è un effetto moltiplicatore. "I social attivano nuove forme di approfondimento e si fanno portavoce di nuove istanze che poi trovano spazio nei canali informativi tradizionali".

L'avvento dei gruppi Facebook città per città ha cambiato anche il modo di fare giornalismo secondo Ivano Porfiri, direttore della testata online Umbria24. "Questi gruppi sono nati e si sono sviluppati in un momento in cui la città stava vivendo un momento poco felice. Quelle bacheche, per noi, sono platee che danno visibilità e spunti per nuove notizie e approfondimenti. E che cosa deve fare oggi un giornale se non interessarsi di quello che interessa la gente?

Ma post su Facebook e commenti presentano, non solo ai giornalisti, nuovi problemi, tra cui quello della moderazione: dov'e' il confine tra libera espressione e insulto? Come regolarsi? Se la professione del giornalista é regolata da norme deontologiche, i social network sono invece un luogo in cui tutti sono liberi di dire tutto, sta ai moderatori del gruppo, quindi, stabilire il limite invalicabile.

 

Lucina Paternesi Meloni

Radiophonica.com

 

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