Sulle precedenti elezioni sudanesi cala l'accusa di brogli.

Inviato da Rossella Biagi il Lun, 12/04/2010 - 16:31
Sulle precedenti elezioni sudanesi cala l'accusa di brogli.

Dopo venticinque anni sono state finalmente indette in Sudan, dall’attuale Presidente Bashir, le elezioni presidenziali, legislative e regionali. Ma le nuove elezioni hanno suscitato anche aspre polemiche sulle modalità di svolgimento delle elezioni, cui non parteciperà la popolazione de Darfur. Secondo i sondaggi è prevista una probabile riconferma di Omar Bashir, attuale presidente sudanese, ma, come precedentemente sottolineato, non potranno però partecipare alle competizioni elettorali gli abitanti del Darfur, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza, ragione per cui, in quella regione, non potranno essere aperti i seggi. Il Presidente Bashir è stato accusato dalla Corte Penale Internazionale di crimini e guerra e genocidio. Dopo 25 anni è stata finalmente aperta a tutti i partiti e formazioni politiche la possibilità di partecipare alla competizione elettorale, organizzate secondo quanto stabilito dal piano di pace del 2005, che intendeva cercare di porre fine alla guerra civile fra il sud e il nord del Paese. Due delle maggiori forze politiche hanno però deciso di non partecipare alla consultazione.

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