Pensare a lungo termine in Amazon: l’educazione di Alexa in Italia

Inviato da PhonicaNews il Sab, 06/04/2019 - 19:26

di Selena Mariano

 

Gianmaria Visconti (Alexa country manager Amazon Italia), in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo, ha raccontato l’esperienza di Amazon Alexa in Italia. L’incontro è partito da lontano, per aiutare a comprendere al meglio l’evoluzione tecnologica che ha consentito di sviluppare la smart virtual agent famosissima in tutto il mondo.

È stata inizialmente introdotta la legge di Moore (ca. 1960), che definisce la velocità standard (prima 2, adesso 4 anni) alla quale i nanometri dei processori si riducono e se ne aumenta la prestazione. Oggi questa legge non vale più: la potenza computazionale dei microchip non può più migliorare. Per questo l’industria ha cominciato a utilizzarli anche in altri prodotti (lampadine, frigoriferi, etc.), ma serve qualcosa che possa interagire con i chip per dirgli come comportarsi. Si è sviluppata così la IoT: Internet of Things, che consente l’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. 

Alexa ha la stessa funzione delle IoT, pur non essendolo. Essa è, infatti, un cloud based voice service il che le consente di interagire con i chip, una volta imparata la lingua in cui le si dice cosa fare.

L’ispirazione di Alexa nasce dai computer ad interfaccia vocale di Star Trek. L’interazione verbale è connaturata all’essere umano, l’uomo parla da quando è sulla terra ed è per questo che oggi si vuole applicare l’interazione verbale anche alle macchine. Siamo passati così, tecnologicamente parlando, da interfacce testuali (CLI) a quelle grafiche (GUI), poi al web, al touch e infine, adesso, al vocale (VUI). 

I capisaldi della tecnologia su cui si basa Alexa sono due: gli algoritmi di machine learning avanzati e il cloud computing, che consente una potenza di calcolo illimitata.

Per insegnare una lingua ad Alexa non si usa un processo di traduzione, ma di localizzazione, e si parte da zero. I tre fattori principali dell’assistente (voce, aspetti culturali e personalità) non riescono a rientrare né ad essere previsti nel processo di traduzione. Insegnare una lingua ad Alexa è possibile tramite il lavoro sinergico tra scienze e discipline umanistiche, in particolare tra ingegneria e linguistica.

Il processo di localizzazione di Alexa passa attraverso cinque punti: comprensione, personalità, riferimenti culturali, voce, skills.

Comprensione – Il punto di partenza è codificare le regole della grammatica ed insegnarle al cloud. Ma una lingua è molto di più della sua grammatica, si veda ad esempio il numero di accenti. Nel caso italiano, sono stati coinvolti clienti con diverse inflessioni a cui è stato fornito un dispositivo Echo da testare. Questo ha consentito in primis di migliorare il riconoscimento vocale, ma anche di avere un feedback esplicito dai consumatori.

Personalità – Alexa di base è cordiale, interessante, talentuosa e spiritosa. Oltre ciò, da paese a paese, seguendo profili editoriali diversi, Alexa presenterà gusti differenti, conoscerà le news locali, avrà le sue opinioni in merito a certi temi, etc.; avrà cioè una personalità “geolocalizzata”.

Riferimenti culturali – Alexa conosce la storia, la geografia, la politica, gli sport, gli eventi delle nazioni in cui è attiva e per ognuna si adatta culturalmente. Tramite la graforiconoscenza, Alexa ha imparato a individuare fonti informative attendibili a cui attingere per raccontare cosa succede nel paese.

Voce – I fonemi della voce di Alexa vengono registrati ex novo, facendo attenzione a tre parametri: tono, ritmo e pronuncia, in modo tale da raggiungere la maggior naturalezza e fluidità possibili.

Skills – In Italia, Alexa ha più di 2.000 skills, che nascono da accordi tra Amazon e aziende e marche italiane, come giornali, radio, etc. per garantire ai consumatori di poter usare le marche che usa sempre.

Tre gli aspetti critici nello sviluppo di Alexa: come accendere un dispositivo con un’interfaccia puramente vocale?; come far riconoscere il linguaggio?; come processare la domanda che viene posta ad Alexa?.

Come ormai ben sappiamo, Alexa si accende solo quando la chiamiamo per nome. Sviluppare le sue capacità è stato poi possibile migliorando gli strumenti di base di Alexa e dandole strumenti migliori per la comprensione del linguaggio naturale.

 

In Italia ha avuto un boom pazzesco: più di 5.000 recensioni, con una media di quattro stelle e mezzo. Un tale successo è stato possibile perché l’interazione con Alexa è così semplice che consente anche a chi non ha particolari competenze tecnologiche e, inoltre, è credibile dal punto di vista affettivo.

 

Photos by: Selena Mariano

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