La Stranieri non si ferma: il messaggio della Rettrice

Inviato da Radiophonica il Gio, 02/04/2020 - 17:29
Rettrice Università per Stranieri
A cura di Antonio di Caprio

 

Benvenuta sulle nostre frequenze alla Rettrice dell'Università per Stranieri, la dottoressa Giuliana Grego Bolli. Stiamo attraversando un periodo molto particolare, anche le università stanno rispondendo adeguandosi a questa situazione. Come cambia la didattica del suo Ateneo al tempo del Coronavirus?

 

Devo dire che le università italiane, anche se con tempi diversi, stanno rispondendo molto bene a questa situazione di emergenza, riconvertendo il lavoro in tempi sufficientemente rapidi e dimostrando vicinanza alle esigenze della formazione e soprattutto agli studenti. Questo vale anche per l’Università per Stranieri di Perugia. Noi siamo stati particolarmente previdenti anche perché il tema della didattica a distanza per un Ateneo come il nostro non può essere sottovalutato neanche in tempi non di emergenza. Siamo riusciti a partire senza perdere ore di lezione, adottando lo stesso calendario che avevamo per il secondo semestre per la didattica in preaesentia, trasformandola in didattica a distanza. Abbiamo fatto un contratto con Microsoft che ci garantisce l’utilizzo di varie applicazioni tra cui Teams. Avevamo già a disposizione la tecnologia che vari atenei italiani adesso utilizzano. Certamente è un lavoro impegnativo per i docenti, è necessario rivedere le modalità didattiche ed è molto importante garantire che ci sia un’interazione con gli studenti. È un di maggior impegno sia per i docenti sia per gli studenti ma ci permette di superare questa situazione di emergenza. Per questo ringrazio tutti i docenti dell’Ateneo che ho l’onore di dirigere e tutti gli studenti. 

 

 

È molto importante non fermarsi in questo momento e diciamo che per gli studenti seguire le lezioni può essere anche un motivo in più per non accusare la noia di stare a casa e sentirsi parte della comunità studentesca e universitaria.

 

Sicuramente sì. L’impegno allo studio è un aiuto in questo momento anche per darsi una prospettiva di ripartenza. All’inizio il motto era ‘’stiamo a casa’’, adesso il motto è ‘’l’Università non si ferma’’, l’Università va avanti. Il nostro impegno ci deve garantire una ripartenza, è una forte motivazione in questo senso.

 

 

 

Il mondo della ricerca come si è adattato?

 

Noi siamo una facoltà umanistica prevalentemente, quindi per noi è più facile rispetto ad università generaliste dove sussistono importanti comparti scientifici, attività di laboratorio o che riguardano pazienti, se pensiamo a medicina, per esempio. Anche da questo punto di vista l’Università va avanti. Certamente anche per questo è importante il supporto degli uffici: sto pensando a progetti di ricerca e ad assegna borse. Devo dire che ci siamo attrezzati abbastanza velocemente con il lavoro agile ed il lavoro di amministrazione, importante per consentire alla ricerca di andare avanti, e sta funzionando. Anche questo è un impegno. Stiamo vivendo un periodo di maggiore e nuovo impegno per tutti ma solo in questo modo possiamo garantire una ripartenza.

 

 

 

Ovviamente non sappiamo quando potremo ritornare alla normalità, secondo lei cosa ci lascerà questo periodo difficile?

 

Io sinceramente penso che ogni prova dura come questa nella vita, se si riesce a superare, ci lascia più forti e consapevoli della fragilità di tanti aspetti della nostra esistenza. Io sono positiva in questo senso, bisogna guardare avanti, con tenacia, con impegno ma anche con uno spirito fortemente positivo. Sono certa che ne usciremo, non ho idea di quanto poi sarà difficile ripartire. È ovvio che una fase di questo genere richiederà tenacia e volontà. Per quello che può valere per le università, stanno mettendo tutte un grande impegno come anche la nostra. Stessa cosa stanno facendo i docenti e sicuramente uguale impegno, passione e convinzione per il futuro, che poi è il loro, stanno mettendo gli studenti.

 

 

 

A proposito degli studenti, c’è un messaggio che vuole lanciare a quelli del suo Ateneo?

 

Credo che lo studio e la preparazione aiutino molto in questi frangenti. La modalità a distanza consente una diversa vicinanza, sono prove che richiedono uno sforzo comune. Soprattutto un messaggio per gli studenti è di guardare al futuro con convinzione, così che le prove anche dure ci aiutino a guardare ugualmente in modo positivo al futuro, perché il futuro è il loro.

 

 

 

 

 

 

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