Endorfine Rosa Shocking

Inviato da Radiophonica il Lun, 30/04/2018 - 09:32
Ph:  Vivienne Rickman-Poole

Intervista a Laura Aimone, ideatrice della rassegna cinematografica Endorfine Rosa Shocking.
http://www.aim-one.it

A cura di Silvia Pisacane.

Ph: Vivienne Rickman-Poole.

 

1- Donne, sport e cinema. Questi i temi principali della rassegna. Come mai questa scelta?

 

"Endorfine rosa shocking, film su donne nello sport" nasce in realtà da un progetto che non ha mai visto la luce. Due anni fa ero stata contattata da un Festival di Cinema delle Donne all'estero che mi aveva chiesto di proporre un focus speciale per il loro ventesimo anniversario. Lo sport, in particolare la pallavolo (sono stata alzatrice per 11 anni militando in serie C) così come il cinema, è sempre stata una delle mie passioni e l'unire questi due ambiti mi è venuto naturale. La proposta era piaciuta tantissimo, ma, purtroppo, di lì a poco il Festival è stato sospeso e la ventesima edizione non è mai stata realizzata. L'idea, ormai, continuava a frullarmi nella testa e così sono comunque andata avanti a selezionare i film e a dare forma al progetto. Una volta pronto, ho deciso che poteva essere l'occasione perfetta per proporre, per la prima volta in autonomia e senza l'appoggio di un Festival, un focus da me interamente ideato e curato. E ho deciso di farlo in Veneto, la mia regione adottiva, in particolar modo nella provincia di Treviso che è molto attiva dal punto di vista sportivo.  Mi piace molto il fatto che da una piccola delusione sia in realtà nato un progetto ancora più bello di quello che doveva essere quello mai realizzato. 

 

2- Sveliamo qualche dettaglio sugli ospiti...

 

Sono molto fiera di annunciarvi che la rassegna avrà una madrina d'eccezione, l'atleta veneta Sara Cardin, campionessa del mondo e pluricampionessa europea e italiana di karate. Potete visionare il suo video promozionale sulla pagina di Facebook del TRA.

 

3- Il clima della rassegna è molto internazionale. Come hanno risposto i vari artisti all'invito?

 

I vari artisti hanno risposto in modo entusiasta all'invito, trovando molto originale il tema della rassegna. Inoltre, in un periodo in cui le donne sono sempre più protagoniste dell'attualità, hanno accettato di buon grado di poter contribuire a dare loro ancora maggiore visibilità con i propri lavori in un paese dalla grande tradizione sportiva e cinematografica come l'Italia.

 

4- Lo sport, oltre ad essere stile di vita e arte, può rappresentare anche un riscatto sociale?

 

Assolutamente sì. Ne sono un ottimo esempio alcuni dei film che ho selezionato, a partire da Free Kick, delicatissimo cortometraggio dove Adela, donna di oltre 60 anni, vive una vita che non avrebbe mai voluto, senza figli, con un marito che la umilia e nessuna prospettiva per il futuro. Un giorno le si presenta l'occasione di vincere € 300.000 e di lasciarsi così la sua vecchia vita alle spalle. Tutto quello che deve fare è mandare in rete un pallone. Allargando il campo d'azione dal privato al collettivo, Salaam Dunk mostra come la pallacanestro può essere molto di più di uno sport. Protagonista del documentario è la squadra di basket femminile dell’Università Americana dell’Iraq, a Sulaimani, in Kurdistan. Per le giovani donne che compongono la squadra, molte delle quali non hanno mai toccato un pallone da basket o avuto il permesso di fare sport in vita loro, si tratta di uno spiraglio di libertà in un paese martoriato dalla guerra. Vorrei che il pubblico potesse rendersi conto che, a qualsiasi punto della nostra vita e qualsiasi sia il grado di difficoltà della situazione che dobbiamo affrontare, quello che ci sta intorno, nel caso specifico dei film della rassegna lo sport, può venirci in aiuto. L'importante è riuscire a cogliere gli stimoli che la vita ci può regalare, senza troppi timori, con un pizzico di pazzia ed un gran sorriso.

 

5- Che tipo di partecipazione vi aspettate per la prima edizione?

 

Il TRA, prestigiosa location in pieno centro storico a Treviso, che ospiterà la rassegna, conta su una serie di grandi affezionati. Inoltre, Treviso è da sempre attenta alle tematiche sportive. Ci aspettiamo quindi che il pubblico risponda con entusiasmo a questo nuovo appuntamento dell'agenda culturale trevigiana.

 

6-Quali prospettive ci sono per le future edizioni? 

 

 

Uno dei progetti più grandi che ho rimane quello di creare un Festival di Cinema tutto mio in cui lo sport occuperà di sicuro un posto d'onore. Spero che questa rassegna possa essere il primo passo verso questo sogno. 

 

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