IN-EDU: INclusive communities through Media literacy & Critical Thinking EDUcation

Inviato da Radiophonica il Mer, 24/06/2020 - 14:41

Martedì 30 giugno, alle ore 17.30, si terrà l’incontro, in diretta facebook (https://www.facebook.com/INEDUproject/ ), con Cathy La Torre - Avvocata, attivista per i diritti civili, cofondatrice della campagna “Odiare ti costa” e dello studio Legale Wild Side Human First, che ci parlerà delle nuove frontiere dei contenuti violenti e sessisti online: conoscere per difendersi e reagire.

 

Essere in rete significa essere esposti a diverse modalità di comunicazione che spesso possono sfociare in un linguaggio violento, che usa l’identità delle persone, la fisicità, per attaccarle. Le giovani generazioni e gli stessi genitori, non sono preparati all’uso che nel web ed in particolare nei social, può essere fatto di immagini personali e contenuti più o meno privati, da chi malintenzionatamente si presta ad attacchi violenti ed alla divulgazione di contenuti privati.

 

Ne parliamo con Cathy La Torre, che ci porterà dentro il caso Telegram. Telegram è un servizio di messaggistica istantanea, il più diffuso tra i giovani e giovanissimi/e, e permette di essere usato in completo anonimato, senza fornire né dati personali né recapito telefonico. Con oltre 43mila iscritti in due mesi, 21 canali tematici collegati e un volume di conversazioni che si aggira sui 30mila messaggi ogni giorno, Telegram si sta rivelando il più grande network italiano di revenge porn (una forma di vendetta virtuale pornografica) e di scambio di materiale pedopornografico.

 

Da circa un anno, l’Italia si è dotata di una legge per contrastare il fenomeno del revenge porn, uno strumento giuridico prezioso, che riconosce finalmente la necessità di tutelare le vittime di violenza su internet e che prevede una reclusione fino a 6 anni e multe da 5mila a 15mila euro.

Cathy La Torre ci guiderà ad un utilizzo più consapevole dei social e del web ed orienterà chi ha subito hate speech, diffamazione, cyberbullismo, revenge porn, minacce o offese alla propria persona su come è possibile farsi valere e denunciare. 

L’incontro di martedì 30 giugno 2020, fa parte delle azioni messe in campo dal progetto Erasmus + “IN-EDU – INclusive communities through Media literacy & Critical Thinking EDUcation” del gruppo FORMA.Azione, nato per potenziare buone pratiche di alfabetizzazione mediatica ed educazione al pensiero critico e realizzato per accrescere la consapevolezza e le capacità di genitori, insegnanti e studenti/studentesse di muoversi tra i contenuti di Internet e i Social network, senza rimanerne intrappolati, ma piuttosto promuovendo e praticando una partecipazione sana e utile. 

Il progetto IN-EDU - Comunità inclusive attraverso l'alfabetizzazione mediatica e l'educazione al pensiero critico - è un progetto di 24 mesi gestito da 7 partner europei con sede in Italia, Bulgaria, Francia, Croazia e Slovenia. Si concentra sullo sviluppo di buone pratiche nel campo dell'alfabetizzazione mediatica e dell'educazione al pensiero critico attraverso programmi di apprendimento inclusivi e non formali che combinano formazione ed eventi a livello di comunità. Il programma di coinvolgimento IN-EDU lo fa attraverso attività interattive a livello locale che incoraggiano l'azione e la partecipazione di insegnanti, genitori e famiglie e altre parti interessate, aumentando così anche la loro consapevolezza, conoscenza e competenze in materia. Lavorando a livello locale, il progetto intende avere un impatto sulle comunità più ampie e svolgere un ruolo nella prevenzione dell'emarginazione e nella lotta alla disuguaglianza.

 

Maggiori informazioni: https://in-eduproject.eu/index.php

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