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"Ho la coscienza a posto", ha dichiarato Scajola in Consiglio dei Ministri circa la vicenda che lo vede implicato in questi giorni. Lo Zeno Cosini dei giorni nostri, l'"inetto" di Italo Svevo, ora è l'inetto di tutta Italia. Il furbo ministro, infatti, non solo ha pagato una casa dal valore di un milione e settecentomila euro alla modica cifra di novecentomila, ma l'ha fatto con i soldi di Diego Anemone. Ricorderete il personaggio per il famoso film "Protezione Civile Spa".
Fino a stamattina le cose sembravano essersi calmate fra il Pdl berlusconiano e quello finiano. Bocchino aveva dato le dimissioni, tutti sembravano più o meno d'accordo. Persino La Russa. Ma, si sa, la politica italiana è in continuo movimento.
Dopo le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi del 25 aprile, in cui prospettava un futuro di grandi riforme, è di ieri la notizia che il governo sembra essersi già messo al lavoro. Prima riforma: La costituzionalizzazione del lodo Alfano, con qualche modifica. L'ennesima legge ad-personam che fa scattare sulla sedia tutto il mondo politico, tranne le fazioni "berlusconiane" naturalmente.
A breve sarà proposto un disegno di legge, che si articola in tre soli articoli, di rango costituzionale che prevedrà lo scudo giudiziario per le più alte cariche dello Stato: Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio e Ministri. Il provvedimento è stato predisposto dagli esponenti del Pdl, in risposta alla bocciatura del Lodo Alfano, tra cui Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. Stando a quanto previsto dal Ddl prevede il procedimento giudiziario non si arresti, ma il magistrato procedente dovrà informare la Camera di appartenenza l'avvio del processo.