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L’edizione 2010 del Festival Internazionale del Giornalismo ha chiuso i battenti ed è quindi tempo di bilanci, Perugia per 5 giorni è stata la capitale del giornalismo internazionale ed ha fatto da cornice ad un avvenimento di estrema singolarità.
Bene, il festival è finito. E' ora di tirare le somme. Avviso il gentile pubblico che il mio discorso ruoterà intorno al concetto: Il Festival è un'ottima manifestazione, ma il troppo stroppia.
La Thailandia continua a vivere nella tensione, sono ormai 26 le vittime di quella che si potrebbe chiamare una rivoluzione popolare;infatti il popolo delle redshirts, che si e’ visto negare nei giorni scorsi la richiesta di elezioni anticipate, e’ composto principalmente da contadini e dal ceto meno abbiente, sostenitori dell’ex primo ministro Talskin, costretto alla fuga nel 2006 e accusato di corruzione.
Il Festival Internazionale del Giornalismo ha chiuso i suoi battenti domenica sera con il quartetto Scalfari, Tornatore, Serra, Veltroni. Molti i convegni che hanno riempito l'agenda della kermesse perugina. I cinque giorni sono trascorsi con tante idee e poche soluzioni. Non sono mancati i nomi 'illustri': da Al Gore a Travaglio fino a Saviano. Il successo pero è di facciata. Il giornalismo italiano conferma il suo stato di crisi per tre (ovvie) ragioni.
Le truppe britanniche potrebbero ritirarsi dal conflitto afghano in cui sono state coinvolte. I militari potrebbero dunque andare via dalla provincia dell’Helmand, lasciando i problemi di gestione in mano alle truppe USA. Sarebbero infatti cresciuti i contrasti tra le forze britanniche, che hanno attualmente il comando del Regional Command South, e le truppe statunitensi che con i nuovi rinforzi sono diventati la principale forza da combattimento nella provincia di Helmand, con circa 30.000 soldati.
Siglato con la Russia un accordo bilaterale sul nucleare, tra il Presidente della Russia, Vladimir Putin, ed il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Al centro del dibattito il tema della sicurezza ed autosufficienza energetica, che ha portato appunto alla stipulazione dell’ accordo tra i rispettivi dicasteri della ricerca scientifica avente per oggetto l’avanzamento della ricerca sulla fusione nucleare, attraverso il programma 'Ignitor'.
Il Ministro delle Finanze, George Papaconstantinou, afferma che le obbligazioni emesse stanno per scadere, per cui occorrerà pagare i tassi di interesse sulle obbligazioni che hanno ormai raggiunto livelli proibitivi. Servono dunque circa nove miliardi di euro per rimborsare obbligazioni che scadranno il 19 maggio prossimo, ma i tassi di mercato sono hanno raggiunto livelli proibitivi. Un vero e proprio allarme, quello lanciato dal Ministro delle Finanze greco.
Libertà di parola e libero accesso all’informazione sono diventati tasti dolenti, nel mondo del giornalismo odierno. La censura è una cancrena che, ormai, si estende dall’Occidente all’Oriente, diventando sempre più forte e pericolosa, soprattutto quando ad essere messi in ombra, sono problemi come i diritti umani o il crimine organizzato.
E’ esplosa una piattaforma petrolifera, della Deep Water Horizon, a settanta km dalle coste della Louisiana, nel golfo del Messico, si stanno riversando nel mare una quantità di greggio pari a quasi 1000 barili di petrolio. Bloccate le operazioni per cercare di bloccare la fuoriuscita del greggio a causa del mal tempo. L’esplosione sta originando un vero e proprio disastro ambientale. Dilaga il panico anche tra la gente perché la chiazza di petrolio potrebbe presto raggiungere le spiagge e la regione paludosa della Louisiana.
Il Ministro degli Esteri tedesco, Westerwelle, prende tempo sulla questione degli aiuti alla Grecia, per favorirne lòa ripresa economica. A margine al Consiglio esteri della Ue di Lussemburgo il ministro Guido Westerwelle afferma che assegnare aiuti monetari al governo greco troppo presto potrebbe falsare le misure di rigore e di controllo dell’economia, inficiando il corretto andamento economico. Non scemano dunque i dubbi della Germania sul piano di sostegno alla ripresa economica del Governo di Atene. Il governo tedesco è chiaro: ancora non è stata presa una decisione netta sugli aiuti per uscire dalla crisi.