Afterhours Live a Rockin'Umbria - Perugia, 23 luglio 2012

Inviato da Patrizia il Mar, 24/07/2012 - 17:48
Categoria recensione: 
Recensione Spettacolo Musicale
Afterhours Live a Rockin'Umbria - Perugia, 23 luglio 2012

Non sono fortunati, gli organizzatori di Rockin'Umbria: per le date più attese del festival, quelle degli Afterhours e di Patti Smith, il clima non è esattamente da festival rock estivo. Ieri sera, per fortuna, il cielo è stato clemente e il concerto degli Afterhours si è svolto senza alcun problema per i tanti accorsi all'Arena Santa Giuliana. Un concerto durato un paio di ore, con tante uscite di scena e altrettanti rientri a spezzettare l'esibizione di Agnelli e soci, reduci dalla serata del Ferrara sotto le stelle dedicata a raccogliere fondi per le vittime del terremoto emiliano. Setlist dominata, com'era prevedibile, dall'esecuzione dei pezzi dell'ultimo album “Padania”, a cominciare dall'apertura, durante la quale la voce diAgnelli ha subito dato prova della sua duttilità con una delle canzoni più spiazzanti dell'intera discografia del gruppo, “Metamorfosi”, da tanti accostata a quella di Demetrio Stratos. Ce la fa bene, Manuel, a far danzare la sua voce fra bassi e acuti con una perizia invidiabile, per quanto a tratti possa persino risultare manieristica. Un po' freddo, forse, come la serata; ma il leader degli Afterhours si riconferma il pilastro assoluto del gruppo, ci mette l'anima in ogni canzone, riesce ad emozionare, a calibrare i toni e a trasmettere pathos, ma per chi, come chi scrive, ha visto quasi una decina di concerti degli After, qualcosa manca. Saranno le nuove canzoni, ancora troppo poco ascoltate e vissute dai fans, sarà la serata fredda, sarà il pubblico perugino, ma dall'ultima volta, quella di Poppi per il Casentino Love Affair (forse quella migliore in assoluto, va detto) il trasporto è ben diverso. La band c'è, con il funambolico Xabier Iriondo, e i fratellini Dellera e D'Erasmo impeccabili e scenici, a conferma che gli Afterhours dal vivo sono sempre stati e rimagono fra i migliori gruppi italiani, non sia mai: un loro live è sempre un ottimo show, e anche quello di ieri sera lo è stato. La scaletta prosegue con il classicone “Male di Miele”, per poi inoltrarsi nella nebbia padana con alcuni fra i brani più belli dell'ultimo album, “Costurire per Distruggere”, “Nostro anche se ci fa male”, “Padania” e “La terra promessa si scioglie di colpo” intervallati da altre perle inattese, su tutte “La verità che ricordavo”, uno dei due pezzi (l'altro è “Tutto fa un po' male”) dal disco più pop della band, “Non è per sempre” del 1999; e non a caso sono proprio quelli più ruvidi. Unico pezzo anche per “Germi”, “Posso avere il tuo deserto?” inforcato verso la fine in uno dei bis, insieme ad altri pezzi tiratissimi da “Hai paura del buio”. Ma è l'ultima canzone che chiude la prima tranche di concerto, “Bye Bye Bombay” a lasciare senza fiato: preceduta da una intro lunghissima fatta di muri sonori di chitarre e violino, lascia spazio alle note amare di uno dei brani più belli mai scritti dal rock nostrano, ed è un brivido a percorrerci lungo la schiena, lo stesso che avvertiamo sul finale di concerto, quando Agnelli si siede al piano e intona la struggente “Pelle”, nella sua versione più bella, quella acustica, come si può ascoltare anche nel disco registrato negli USA poco tempo fa, “Meet Some Freaks on Route 66”. Finisce con “Voglio una pelle splendida” questo live perugino. Il finale non seduce e non sorprende, come questa data, ma vale sempre la pena vedere un concerto così. Gli Afterhours sono in gran forma a dispetto di chi vedeva vicino il loro declino. Che, tra l'altro, dal vivo, non si era mai nemmeno lontanamente percepito. E stasera, Rockin'Umbria continua con lo splendore Patti Smith. Scusate se è poco.
Qui alcuni momenti del concerto http://www.radiophonica.com/videoradiophonica/afterhours-momenti-del-con...
http://www.radiophonica.com/fotogalleria/42827
http://www.radiophonica.com/video/bye-bye-bombay-afterhours-rockinumbria

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