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Numero Zero aprirà, dopo un lavoro di restauro e adeguamento realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della Brunello Cucinelli S.p.A. Apre a Perugia il primo ristorante inclusivo. Il 50% della forza lavoro sarà costituito da persone in carico ai Servizi di Salute Mentale.
Il ristorante sarà aperto tutte le sere e anche a pranzo nei giorni festivi. Giorno di chiusura il martedì. Come spiega Raffaella Serra, presidente dell'Associazione RealMente: "L'obiettivo è quello di dare dignità vera anche attraverso il lavoro, e anche attraverso il lavoro di chi il lavoro non lo trova mai. Questo contenitore rappresenta un laboratorio per la città di Perugia e si inserisce nelle azioni che mirano alla costruzione di progetti di vita personalizzati, con focus spinto sulle autonomie, di utenti psichiatrici. Raccogliendo l'esperienza della Fondazione Città del Sole, questo spazio rappresenta un'offerta complementare e supplementare rispetto al Progetto PRISMA (utenti psichiatrici che abitano ciascuno nella propria casa assieme a persone portatrici di bisogno abitativo, a cui viene concesso gratuitamente l'alloggio in cambio della convivenza), di cui va ad essere parte integrante".
Numero Zero aprirà, dopo un lavoro di restauro e adeguamento realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della Brunello Cucinelli S.p.A., nel cuore di Borgo XX Giugno, in via Bonfigli 4/6, uno dei quartieri più vissuti del centro storico cittadino. Originariamente lo stabile ospitava il trecentesco Ospedale di San Giacomo, di proprietà del Nobile Collegio del Cambio, di cui è visibile lo stemma in facciata. Lo spazio, preso in locazione dalla Fondazione La Città del Sole, è di mq 250, a cui vanno ad aggiungersi mq 150 di giardino interno. Numero Zero vuole essere prima di tutto un luogo in cui promuovere una cultura della diversità intesa come patrimonio di inestimabile ricchezza; un luogo di incontro, socialità e cultura, dove si fa musica, cinema, teatro e letteratura; dove, inoltre, e non per ultimo, si può mangiare bene, dall'aperitivo alla cena, o semplicemente bere qualcosa in compagnia.
Se da un lato ai Servizi di Salute Mentale è stato dato il mandato di promuovere la partecipazione attiva dei pazienti psichiatrici alla vita comunitaria, dall'altro lato la comunità, e il mondo dell'associazionismo in particolare, ha il dovere di fornire opportunità di inclusione vera. E il lavoro retribuito costituisce un perno fondamentale per il supporto alla costruzione dell'identità, di un ruolo sociale e di relazioni significative all'interno della comunità, fuori dall'istituzione psichiatrica. Per condividere la cena sarà necessario effettuare il tesseramento all'Associazione RealMente.