Maxi truffa sul riciclaggio, prima notte in carcere per Scaglia

Con un volo partito dalle Antille è atterrato nella notte a Roma Silvio Scaglia, fondatore e ex direttore di Fastweb, travolto dalla maxi inchiesta della procura antimafia sulla truffa da 2 miliardi di euro alla telefonia e riciclaggio. Oltre ai dirigenti di Fastweb nell'inchiesta sono coinvolti i vertici di Telecom Italia e Sparkle.
Scaglia è stato accolto all'aeroporto dalla Guardia di Finanzia con il mandato di arresto del gip Morgigni ed è stato condotto subito a Regina Coeli. “Voglio chiarire tutto subito ai magistrati, so bene di dover andare in carcere ma non ho mai fatto operazioni illecite durante la mia gestione di Fastweb” è quanto ha dichiarato il mago della finanza, così soprannominato il manager di Fastweb.
Dopo i 56 arresti l'indagine prosegue con nuovi interrogatori e perquisizioni anche in gallerie d'arte: i carabinieri del Ros avrebbero sequestrato un ingente “tesoretto” composto da migliaia di dipinti, serigrafie e sculture di artisti famosi frutto del riciclaggio. Nuovi inquietanti scenari emergono dall'ascolto di alcuni poliziotti accusati di aver lavorato per Mokbel, capo della gang criminale che avrebbe fatto vincere le elezioni nel collegio estero al senatore del Pdl Nicola di Girolamo. Un'elezione truffa, realizzata grazie a una fittizia residenza in Belgio, quella del senatore di Girolamno legato a pericolosi clan calabresi. Intanto il senatore rischia di perdere la poltrona a Palazzo Madama, mercoledì infatti il senato voterà sulla decadenza o meno di Di Girolamo.
Intanto il numero degli indagati è salito vertiginosamente a 80 per questa operazione senza precedenti, una truffa realizzata ad arte da un'organizzazione criminale transnazionale che riciclava centinaia di milioni tramite una rete di società in Italia e all'estero. Coinvolti alti dirigenti anche in Gran Bretagna, negli Usa e in Lussemburgo.