L’Unione europea ha dichiarato la fine dell'embargo alla patata ogm.

Inviato da Rossella Biagi il Mer, 03/03/2010 - 12:26
L’Unione europea ha dichiarato la fine dell'embargo alla patata ogm.

La Commissione europea ha dato il via libera, dopo anni, alla concessione di autorizzazioni per la coltivazione “ad uso industriale” della patata Amflora, prodotto geneticamente modificato dalla multinazionale Basf, nonché il suo impiego anche come mangime. Questa decisione ha posto fine all’embargo sugli ogm, che non erano ammessi nei mercati europei dall’ottobre 1998. Amflora è stata modificata per avere un maggior concentrazione di amido ed è stata al centro di una controversia che ha visto opposti l’Efsa (l’Autorità europea di Sicurezza alimentare), con sede a Parma, che aveva concesso il via libera tecnico, e le due Autorità sanitarie: Emea (l’Agenzia europea del Farmaco) e Oms (l’Organizzazione mondiale della Sanità). Il problema principale era legato alla presenza nella patata ogm di un gene, così detto “marker”, capace di conferire resistenza a un antibiotico importante per la salute umana. La direttiva comunitaria 18/2001, sul rilascio di ogm nell’ambiente, proibisce espressamente l’autorizzazione di ogm contenenti geni capaci di sviluppare resistenza ad antibiotici importanti per la salute umana. Oltre alla patata sono state approvate anche altre nuove varietà di mais ogm, tutte destinate all’importazione e la commercializzazione per l’alimentazione degli animali. I Paesi membri contrari alla coltivazione della patata transgenica o di un altro qualsiasi ogm potranno ricorrere alla «clausola di salvaguardia» per impedire la coltivazione all'interno del territorio nazionale, strumento già impiegato in altri Stati membri, come Francia, Germania, Austria, Lussemburgo, Ungheria e Grecia per impedire la coltivazione del mais ogm Monsanto 810. Tra i contrari il Ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, e Ermete Realacci, responsabile ambiente del Pd. Critici anche i Verdi, pronti a presentare un referendum per evitare che gli ogm vengano coltivati in Italia. Inviti alla prudenza arrivano invece da alcuni agronomi, tra cui Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei Dottori agronomi e forestali. Favorevole il Vaticano, se però gli ogm saranno utilizzati per combattere la fame nel mondo.

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