FRANCESCO ROSI: Il GRANDE CINEMA D'AUTORE

Inviato da Radiophonica il Mar, 21/04/2015 - 12:18
FRANCESCO ROSI: Il GRANDE CINEMA D'AUTORE

Ieri sera, nell'ambito della IX edizione dell'Internatonal Jouralism Festival, PerSo (Perugia Social Film Festival) presenta un sentito e romantico documentario ad opera di Roberto Andò sul grande regista italiano, scomparso da poco, Francesco Rosi.

PerSo, infatti, grazie alla sua prima collaborazione di quest'anno con il Festival del Giornalismo ci ha regalato un generoso taglio artistico e cinematografico di grande levatura, il quale ha dato sicuramente maggior spessore e trasversalità al festival stesso. Un riconoscimento particolare va, ed è quindi d'obbligo, al direttore artistico Mario Balsamo e al presidente dell'associazione Stefano Rulli.

Il Film/Documentario di Andò ritrae Rosi nell'intimità del suo studio, il quale ci parla dei suoi inizi e ci mostra le foto di quando era bambino si apre alla telecamere come in un confessionale guidando lo spettatore attraverso la sua vita per mezzo della sua sterminata produzione cinematografica. Dalla “Sfida” (1958) alla “Tregua”(1997) passando per: 'Salvatore Giuliano' (1962), “C'era una volta”(1967), 'Lucky Luciano' (1973), 'Cadaveri Eccellenti' (1976), 'Cristo si è fermato ad Eboli' (1979), e tanti altri.

Rosi realizza quella cinematografia d'eccellenza Italiana che ormai sembra appartenere ad un altro tempo, un tempo che non pare possibile ripercorrere. Grandi e sincere parole d'elogio da parte di Giuseppe Tornatore e sopratutto di Martin Scorsese; quest'ultimo, parlando di Rosi, dice d'essersi ispirato al grande insegnamento e alla straordinaria produzione cinematografica di questo regista per poter realizzare tanti dei suoi film come ad esempio Taxi Driver, ne elogia in particolar modo l'assetto formale oltre che la profonda veridicità sostanziale.

Rosi nella sua sterminata produzione è stato capace di proporre al grande pubblico un qualità senza precedenti oltre che una varietà di generi e contenuti: politici, storici, di cronaca ma avvolte anche fiabeschi e romantici. In ogni sua produzione è sempre ben visibile la sua inequivocabile traccia, la sua firma; rendendo, così, la sua opera sempre attuale, fuori dalle contingenze storiche e quindi eterna.

 

 

 

Marielena Arigliani

 

 

 

 

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