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"Noi siamo diversi dagli altri, non campiamo con la politica, veniamo dall'impresa: se c'è qualcuno che si è arricchito personalmente dovrà pagare", ha dichiarato Berlusconi riguardo gli scandali della Cricca degli Appalti. La cosa curiosa di quest'affermazione è che l'arricchimento personale è praticamente alla base dell'impresa, non della politica. C'è della confusione, è chiaro.
Due minuti e cinque secondi di ordinaria follia. Le dichiarazioni di Emilio Fede durante il notiziario del 9 maggio hanno fatto il giro della rete. Fin qui, però, nessuna novità. Non è la prima volta che il direttore del Tg4 si lancia in esternazioni che vengono successivamente dibattute con soluzioni dagli scarsi esiti. Questa volta però la domanda più che sui contenuti riguarda i perché: era davvero necessario?
Silvio è un playboy, è risaputo. Ma, ogni tanto, qualcuno deve pur lasciarlo. Dopo le vicende in casa Pdl con Fini, che non avevano nulla da invidiare a quelle di casa Vianello (pace all'anima sua), il Premier ne ha mollato un altro, Scajola.
Poi, si sa, ognuno la vive in maniera diversa. C'è chi grida, come Gianfranco, c'è chi piange, come Claudio.
Scajola è pronto alla dimissioni. Dopo la solita scenetta dell'inchiesta e della richiesta di dimissioni da parte dell'opposizione e il tentativo della maggioranza di rendere le cose meno gravi di quanto siano, le cose hanno preso una svolta nuova. Ora, a chiedere le dimissioni sono anche gli alleati del Ministro per lo Sviluppo Economico, che, vorrei ricordare, è con un portafoglio non indifferente.