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La crisi economica che ha colpito l’Italia e che sembra stia lasciando il Paese pare in controcorrente in Umbria. Dati alla mano, Sandra Monacelli dell’Udc in un suo discorso ha sottolineato come la crisi in Umbria sia tutt’altro che in recessione. ''Siamo la quarta regione più colpita dalla crisi. I dati rilevano che ogni anno e' peggio, in Umbria gli ammortizzatori sociali sono cresciuti tra il 2009 e il 2010 del 143% mentre la media nazionale si e' fermata al 60.54%. I fallimenti sono aumentati del 27%. I numeri dell'Istat fotografano una situazione di crisi che in Umbria e' tutt'altro che finita.
Uno sguardo alle tariffe: quanto costa muoversi nelle città italiane?
L'anno che verrà per l'azienda perugina non è iniziato sotto i migliori auspici. L'aumento delle tariffe degli autobus, che nel giro di cinque anni sono passate da 80 centesimi a 1,50 euro, appare eccessivo. Colpa della Finanziaria? Dei bilanci in rosso? Del Minimetrò? Rimane il fatto che dal 1° ottobre scorso sono entrate in vigore le nuove tariffe, con un incremento di 50 centesimi, accompagnate dalla riduzione di alcune tratte a causa della riforma Gelmini (questa la giustificazione dell'azienda) e la fine del biglietto unico.
È stato firmato ieri a Perugia il patto “Umbria 2015: una nuova alleanza per lo sviluppo”, con il quale si individuano degli strumenti per verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi stabiliti e i contraenti si impegnano a raggiungere obiettivi strategici condivisi.
Maurizio Oliviero, amministratore unico dell’Adisu, ha parlato davanti alla Terza Commissione consiliare della Regione Umbria presieduta da Massimo Buconi. Oliviero era stato chiamato davanti alla Commissione per spiegare quali effetti avrebbero avuto i tagli statali sull’università di Perugia.